Alitalia, Elia Valori rinviato a giudizio

Pubblicato il 20 Settembre 2011 - 17:02 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Rinvio a giudizio per l’ex presidente di Autostrade, Gian Carlo Elia Valori, e dei manager Claudio Prati e Danilo Dini in relazione al tentativo di scalata ad Alitalia.  Lo ha deciso, martedì 20 settembre il Gup del Tribunale di Roma Maria Buonaventura.

Valori, Prati, Dini  sono accusati di aggiotaggio in concorso con l’ex presidente della Consulta, Antonio Baldassarre, già a processo per la stessa vicenda.    

Il processo è stato  fissato per il prossimo 22 novembre davanti alla sesta sezione collegiale. Per Valori, in un primo momento, era stata sollecitata l’archiviazione. Poi, la decisione dei pm Maria Francesca Loy e Stefano Pesci, di chiedere il rinvio a giudizio giunta dopo la testimonianza di Valori in aula nell’ambito del confronto svolto con Baldassarre di fronte al gup, Maria Finiti.

Alla luce di quanto emerso nel faccia a faccia del 7 febbraio scorso tra Valori e l’ex presidente della Consulta i pm, dopo aver richiesto la trasmissione degli atti dal gup, hanno deciso di procedere nei confronti dell’ex presidente di Autostrade e degli ex consulenti della società ‘Sviluppo Mediterraneo’.

Secondo l’accusa, nella vicenda un ruolo primario era svolto da Baldassare che avrebbe creato ”mediante varie convergenti operazioni – e’ detto nel capo di imputazione – la falsa apparenza dell’esistenza di un gruppo di soggetti investitori effettivamente interessati all’acquisto delle azioni di Alitalia Spa in mano al ministero dell’economia e in grado (per disponibilita’ finanziarie e competenze gestionali) di portare a termine tale operazione”.

Baldassarre ”poneva in essere artifici e generava e diffondeva notizie false concretamente idonee a provocare una sensibile alterazione dei valori del titolo Alitalia spa quotato sui mercati finanziari”. Per gli inquirenti, il giurista ha presentato, nell’ambito ”della procedura finalizzata all’acquisizione della quota delle azioni Spa Alitalia detenute dal ministero dell’Economia, un’ offerta in competizione con Air France ed Airone, producendo ‘a garanzia’ due documenti falsi”.

La vicenda nacque quando la Consob commino’ una sanzione di 400 mila euro a Baldassarre sostenendo che l’ex presidente della Corte Costituzionale aveva diffuso informazioni false e fuorvianti nella fase di vendita della compagnia di bandiera.

Il giudice ha poi accolto la richiesta di costituzione di parte civile avanzata dalla Consob, dal Codacons e da circa 400 investitori privati.