Il fango della Toscana alluvionata spalato dagli immigrati di Lampedusa

Pubblicato il 1 Novembre 2011 - 15:20 OLTRE 6 MESI FA

AULLA (MASSA CARRARA) – Il fango della Lunigiana spalato dagli immigrati di Lampedusa. Le zone colpite dall’alluvione della scorsa settimana vengono ripulite in questi giorni anche da alcuni immigrati sbarcati a Lampedusa che si sono offerti per aiutare e ora sono impegnati ad Aulla con gli altri volontari. Intanto, a una settimana dalle inondazioni risulta che l’acqua potabile viene erogata quasi ovunque sia grazie a cisterne, sia ai tratti di acquedotto tornati utilizzabili anche se ad Aulla ci sono problemi ai piani alti delle abitazioni a causa di un calo di pressione dovuto al massiccio uso di acqua per togliere il fango.

Ripristinate anche le linee principali per l’erogazione di corrente elettrica, anche se ci sono difficoltà per alcune derivazioni. Mentre più problematico sembra il ripristino della regolare fornitura di gas metano. Per la viabilità il sindaco di Bagnone (Massa Carrara), Gianfranco Lazzeroni, ha firmato un’ordinanza per chiudere un ponte sulla provinciale 67, che conduce verso la montagna. Presso Aulla, invece, si lavora per raggiungere la frazione isolata di Stadano tramite l’autostrada A15, vicina al piccolo paesino: si aspettano le autorizzazioni per destinare la corsia d’emergenza alla viabilità locale e per raggiungere Stadano da una piazzola di servizio. Più a monte, nella valle del Magra, l’unità di crisi della Toscana sta aspettando gli esiti di uno studio in corso per poter raggiungere via terra Parana, il paese isolato per una frana, che ha distrutto la strada di accesso.