Alto Adige, cartelli solo in tedesco: è “guerra dei pennarelli”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Settembre 2013 - 11:20 OLTRE 6 MESI FA
Alto Adige, cartelli solo in tedesco: è "guerra dei pennarelli"

Cartelli stradali in Alto Adige

BOLZANO – Scritte solo in tedesco nelle località dell’Alto Adige. L’accordo tra il governatore Luis Durnwalder e il ministro per gli affari regionali Graziano Delrio è stato raggiunto in segreto. I 116 comuni bilingui della provincia di Bolzano vedranno sparire 135 scritte in italiano sui cartelli stradali, che lasceranno il posto alle sole indicazioni stradali in tedesco.

Pierluigi Depentori su Repubblica il 26 agosto spiegava:

“La stretta di mano, che al momento doveva restare segreta, è quella tra il ministro agli Affari regionali Graziano Delrio e il governatore altoatesino Luis Durnwalder: nel nome dell’intesa tra Stato ed Alto Adige, ben 135 toponimi italiani sono stati sacrificati (o meglio dire, cancellati) e di loro non rimarrà più alcuna traccia sui cartelli, che conterranno solo i nomi tedeschi.

Da tempo si “combatte” una vera e propria “guerra dei cartelli”, tanto che nel 2009 un primo blitz aveva piazzato nei boschi dell’Alto Adige 60mila cartelli quasi tutti solo in tedesco, nonostante i fondi per i cartelli arrivassero sia da Bruxelles che da Roma. E se solo 135 sono i toponimi cancellati, c’è stato anche chi armato di pennarello ha continuare a cancellare i nomi italiani dai cartelli.

La vicenda prende però una nuova piega il 1° settembre, spiega Depentori sempre su Repubblica, dove stavolta il pennarello viene usato per aggiungere i nomi in italiano, cancellati da un accordo stipulato in segreto tra Delrio e Durnwalder:

“In Alto Adige a risolvere la questione dei toponimi italiani cancellati ci hanno pensato residenti e turisti con uno strumento ben poco belligerante: un pennarello indelebile nero. Sì, perché negli ultimi giorni, dopo che è stata resa nota l’intesa Stato-Provincia sui 135 nomi italiani di sentieri, montagne e località da eliminare, c’è stata una vera e propria “corsa al ripristino” dei cartelli di montagna dell’Alpenverein, il Cai di lingua tedesca. Ed ecco che, magicamente, il Landshuter Europa-Hütte torna ad essere Rifugio Europa, e il Pfitscher-Joch-Haus ridiventa il caro e vecchio Rifugio Passo di Vizze”.

Cartelli ripristinati e fotografati dai residenti, che al solo tedesco non si sono arresi. E se Delrio invita a calmare i toni e cerca soluzioni, anche le reazioni politiche non sono mancate:

“Il presidente del Cai bolzanino Giuseppe Broggi non ha dubbi: “In quella lista vedo nomi più che usati dalla comunità italiana, tagliarli non ha senso”. E l’assessore provinciale Roberto Bizzo, uno degli uomini forti del Pd: “Basta agli accordi sottobanco, tra pochi “privilegiati”, la politica esige trasparenza e condivisione”. E giù bordate da parte del Pdl, di Sel e delle formazioni locali come Alto Adige nel Cuore e del suo battagliero esponente Alessandro Urzì: “Non si lasci che si compia un gesto di violenza inaudito”. Urzì ha anche aperto un gruppo Facebook in cui si invitano gli altoatesini a segnalare tutti i casi in cui il bilinguismo non viene rispettato”.