Amatrice: le casette donate sono “abusive”. Comune sgombera

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Settembre 2016 - 14:14 OLTRE 6 MESI FA
Amatrice: il caso delle casette di legno donate dalle associazioni agli allevatori senza tetto. Il Comune ordina lo sgombero: sono abusive

Amatrice: il caso delle casette di legno donate dalle associazioni agli allevatori senza tetto. Il Comune ordina lo sgombero: sono abusive

ROMA – Amatrice: le casette donate sono “abusive”. Comune sgombera. Le casette donate da associazioni e volontari alle popolazioni terremotate di Amatrice sono abusive, non possono essere utilizzate senza una delibera o un provvedimento amministrativo che conceda la deroga. Altrimenti scatta lo sgombero per violazione del piano regolatore urbanistico. Sembra fantascienza ma non lo è, la burocrazia non conosce emergenza.

Prendiamo il caso di Antonio Guerrini, allevatore, raccontato da La Stampa. La onlus Via del Sale gli ha consegnato una casetta di legno, trasportandola su fino a mille metri a Faizzone, lì dove viveva con la famiglia accampato in una tenda per non allontanarsi dagli animali che alleva e custodisce. Il giorno seguente, di buon mattino, si è presentato un messo comunale che ha immediatamente posto i sigilli e ordinato lo sgombero. Anche se il terreno appartiene alla famiglia Guerrini, quella che è stata montata è una struttura fissa, non si può fare.

La posizione del sindaco. Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, con una nota invita i media a non speculare e prova a spiegare come è possibile che l’allevatore debba dormire in tenda o perché le casette che l’Anas si ritrova in più (servivano ai suoi dipendenti durante il terremoto dell’Aquila) non può concederle ad altri allevatori senza tetto.

“Per tutti i nostri allevatori in difficoltà, perché colpiti dal terremoto e che hanno visto la loro casa gravemente danneggiata, abbiamo raggiunto un accordo con la Protezione Civile, che sta inviando loro dei moduli abitativi di servizio. In questo modo, nel pieno rispetto delle normative urbanistiche vigenti, gli allevatori potranno continuare a vivere accanto ai loro capi e alle loro aziende, mantenendo viva la loro capacità economica e senza mettere a repentaglio ciò che fornisce loro il sostentamento”.

“L’iniziativa – aggiunge Pirozzi – si è resa necessaria per garantire, all’approssimarsi dei primi freddi e a pochi mesi dall’inverno, che il mondo degli allevatori di Amatrice possa continuare a operare nonostante i danni del sisma dello scorso 24 agosto. Peraltro, questa soluzione spegne sul nascere il rischio di speculazioni che alcune realtà, pubblicizzando – oltre a sponsorizzare se stesse – possibili donazioni di casette prefabbricate non in regola con le leggi urbanistiche dello Stato, potrebbero ingenerare”.

L’accordo, ha spiegato ancora il sindaco di Amatrice, “evita il proliferare di soluzioni abitative ‘fai da te’, che non aiuterebbero una ricostruzione cittadina coerente e rispettosa delle leggi”. “Non ci è stato concesso di autorizzare nessuna casetta prefabbricata abusiva – ha spiega Pirozzi – in quanto non sono state previste deroghe alla legge urbanistica. Avevamo predisposto, in un primo tempo, persino un’ordinanza specifica nell’ambito delle abitazioni provvisorie, che tuttavia è stata respinta. La soluzione che abbiamo trovato, comunque, rispetta pienamente le regole, risolve il problema nel concreto ed è una risposta chiara a quanti hanno polemizzato nei giorni scorsi per un caso che, più che di donazione, si potrebbe definire di auto-pubblicità scorretta. Abbiamo bisogno che gli interventi di ricostruzione di Amatrice, anche della cosiddetta ‘Amatrice a tempo’, vengano fatti bene e – ha concluso – ci stiamo impegnando strenuamente per questo”.