Amedeo Modigliani, riconosciuto autentico un bozzetto. Pagato 55mila lire, vale 10 milioni di euro

di FIlippo Limoncelli
Pubblicato il 30 Luglio 2019 - 00:28 OLTRE 6 MESI FA
Amedeo Modigliani, riconosciuto autentico un bozzetto. Pagato 55mila lire, vale 10 milioni di euro

L’olio su tavola raffigurante Jeanne Hèbuterne di Amedeo Modigliani (foto ANSA)

VENEZIA – “L’indubbia attribuibilità del dipinto ad Amedeo Modigliani e l’autentica posta sul retro d’indubbia mano del mecenate Léopold Zborowski”, è il responso di un collegio di periti nominato dal Tribunale di Venezia in risposta al proprietario dell’opera, un veneto, che tramite il suo legale si era appellato al Foto competente con una richiesta di accertamento tecnico preventivo.

Un bozzetto acquistato negli anni Settanta per 55 mila lire e che oggi potrebbe valere 10 milioni di euro. L’opera sembra identica al famoso olio su tela esposto al Met di New York. Tale somiglianza è  riscontrabile leggendo la scritta in lingua polacca riportata sul retro della tavola, che recita: “Caro amico Durini, questo bozzetto è stato dipinto da Amedeo Modigliani nel 1919”, firmato Zborowski (Scrittore e poeta polacco considerato uno dei più importanti mercanti d’arte moderna del XX secolo, ndr).

“Prima di poter affermare che si trattava di un’opera autentica – spiega il legale Pierpaolo Alegiani – sono state eseguite tutte le analisi chimico-scientifiche presso le università di Modena, Reggio Emilia e Genova. Questo corposo lavoro durato anni – annota il legale – ha confermato la piena corrispondenza degli elementi pittorici e chimici. La ricerca, poi, è andata oltre verificando anche l’autenticità della calligrafia posteriore e della firma di Zborowski, confrontata con lettere autentiche del mecenate conservate a Parigi. Anche tale ricerca ha dato esito positivo”.

“Il collegio dei periti – osserva Alegiani – ha confermato l’autenticità sia dell’opera sia della scrittura posteriore di Zborowski. Siamo di fronte, quindi, a ben due dichiarazioni di autenticità: quella attuale emessa dagli esperti del Tribunale e quella dell’epoca a firma del mecenate e amico del maestro livornese. L’opera, facente parte di una collezione privata e non in vendita, appare ancor più rara se si considera cosa rappresenti il bozzetto di una delle più note tele del maestro”. (fonte ANSA)