Amianto, Guariniello indaga sull’Eternit di Siracusa: “68 morti sospette”

Raffaele Guariniello (Foto Lapresse)

TORINO – Anche gli stabilimenti Eternit di Siracusa sono finiti sotto la lente della procura di Torino. Lo riferisce l’agenzia Ansa. Lo stabilimento siciliano della multinazionale dell’amianto era rimasto escluso dal maxi-processo piemontese, terminato con la condanna dei magnate Louis De Cartier e Stephan Schmidheiny a sedici anni di carcere per disastro ambientale.

Adesso la sua catena di morti (68 su 900 lavoratori, secondo i consulenti del pm Raffaele Guariniello) entra a far parte della monumentale indagine subalpina sui danni provocati dal minerale-killer.

Sul fascicolo pesa però l’incognita spending review. Il decreto del governo sulla soppressione dei piccoli tribunali ridisegna anche la geografia giudiziaria italiana: e la procura di Torino perde la competenza territoriale su Cavagnolo, il paesino della provincia che ospitava uno stabilimento Eternit e che, per questa ragione, aveva permesso di agganciare al capoluogo piemontese un procedimento di respiro internazionale.

Guariniello, così, potrebbe essere costretto a cedere l’intero superfascicolo alla procura di Ivrea. Il magistrato, adesso, solleva un problema: ”Non sono in discussione le capacità dei miei colleghi. Il fatto è che per coordinare inchieste di questo genere servono pool di magistrati e di ispettori ad altissima specializzazione. Ci vogliono anni. Anche se ricevesse sette o dieci pm in più, la procura di Ivrea difficilmente potrebbe attrezzarsi per un simile gruppo di lavoro. Cosi’ si contraddice lo spirito della riforma: si volevano cancellare i tribunali piccoli, se ne trasforma uno da piccolissimo a gigantesco senza dotarlo degli strumenti necessari”.

Ivrea non cattura solo Cavagnolo, ma una grossa fetta del Torinese che Guariniello aveva esplorato in lungo e in largo con le sue indagini: l’aeroporto di Caselle, le industrie a rischio ambientale della cintura nord, l’Amiantifera di Balangero. Ora non potrà più ordinare ispezioni né aprire fascicoli: e molti di quelli aperti dovrà girarli altrove. Il magistrato non risparmia una battuta: ”Con questo governo non è stata creata la procura nazionale sulla sicurezza, e abbiamo avuto la conferma della rotazione degli incarichi (cosa che ha smantellato il suo pool – ndr) e la spending review sui tribunali. Diciamo che non è andata molto bene”.

Intanto, comunque, Torino lavora su Siracusa. In attesa che la situazione si chiarisca, i dati dovrebbero entrare nel fascicolo Eternit bis (omicidio colposo, duecento morti, indagati sempre De Cartier e Schmidheiny, ormai giunto alle battute finali) o nell’Eternit ter, che e’ stato aperto da poco. Il caso Siracusa è già al centro di una causa penale.

Le condanne di primo grado sono state cancellate dalla Corte d’Appello di Catania e dalla Cassazione, che ha comunque ordinato un nuovo processo per rideterminare i risarcimenti ad alcune parti civili. Torino se ne interessa perché i giudici indagarono solo i dirigenti siciliani dell’Eternit e non i vertici della multinazionale.

Gestione cookie