Amnistia, Lele Mora ringrazia Giorgio Napolitano: “Che persona saggia”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Ottobre 2013 - 00:01 OLTRE 6 MESI FA

Amnistia, Lele Mora ringrazia Giorgio Napolitano: "Che persona saggia"ROMA – ”Grazie e complimenti a Napolitano che è una persona saggia e che, a differenza di tanti politici, ha guardato in faccia i detenuti e li ha ascoltati”. E’ con queste parole che Lele Mora, l’ex talent scout che ha trascorso oltre un anno nel carcere milanese di Opera, esprime il suo “apprezzamento” per il messaggio del Presidente della Repubblica che ha chiesto alle Camere, data la grave situazione di sovraffollamento delle carceri, di prendere in considerazione soluzioni come l’amnistia e l’indulto.

“Ben venga l’intervento di Napolitano per chiedere l’amnistia e l’indulto, ma poi si affronti anche il serio problema della carcerazione preventiva”, ha aggiunto, parlando con l’Ansa, l’ex manager dei vip che venne arrestato per il crac della sua Lm Management nel giugno del 2011 e rimase in carcere per “417 giorni” prima di patteggiare una pena di 4 anni e 3 mesi, che ora sta scontando in affidamento in prova nella comunità Exodus di Don Mazzi.

Io sono stato fortunato, se vogliamo – racconta l’ex impresario – perché ero in isolamento, mentre altre persone sopravvivono ancora ammassate in carceri che sono certamente incivili”. Una condizione “disumana” che anche Mora ha vissuto sulla sua pelle: “Ricordo il letto di ferro, il freddo, uno spazio di due metri quadri per una persona, quando si dice, invece, che un animale per vivere bene ha bisogno di 17 metri quadri”. Oltre all’amnistia e all’indulto poi, secondo Mora, servirebbe una “radicale riforma della giustizia” per arrivare anche ad abolire la carcerazione preventiva per alcuni reati non gravi. “Come la bancarotta, ad esempio – spiega – Io sono stato condannato per quel reato, ho pagato e sono contento di pagare ancora per un errore che ho fatto. A mio parere, tuttavia – aggiunge – ci possono essere altre forme per pagare i conti con la giustizia e così riconoscere i propri errori che non siano la carcerazione prima di un processo”.

In ogni caso, prosegue Mora, condannato a 7 anni nel processo cosiddetto Ruby 2, “molti diranno che l’amnistia e l’indulto possono essere un regalo a Berlusconi, mentre spero siano solo il primo passo per poi intervenire e riformare la giustizia”. Per l’ex talent scout, infine, “non sono necessarie nuove carceri, non c’è bisogno di spendere altri soldi, ma basterebbe ristrutturare quelle che ci sono per garantire ai detenuti una vita migliore”. Gli stessi agenti di polizia penitenziaria, conclude, “che sono stati i miei angeli custodi, anche quando ho tentato il suicidio, vivono in condizioni addirittura peggiori dei carcerati”. Un ultimo ringraziamento da Mora anche “a Marco Pannella, un uomo che ha sempre lottato nella sua vita, anche al fianco dei detenuti”.