Anabolizzanti illegali per palestre importati dalla Bulgaria: arrestati in 6 a Perugia, giro d’affari da 300mila euro

Un traffico di sostanze illecite in favore di atleti partecipanti a competizioni agonistiche di body building e di titolari e frequentatori di palestre. A scoprirlo sono stati i Carabinieri del Nas di Perugia supportati anche dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm).

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Ottobre 2022 - 12:17 OLTRE 6 MESI FA
anabolizzanti foto ansa

Anabolizzanti illegali per palestre importati dalla Bulgaria: arrestati in 6 a Perugia, giro d’affari da 300mila euro (foto Ansa)

Un traffico di sostanze illecite in favore di atleti partecipanti a competizioni agonistiche di body building e di titolari e frequentatori di palestre. A scoprirlo sono stati i Carabinieri del Nas di Perugia supportati anche dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm).

Sono scattate sei misure cautelari tra Gubbio e Corciano (provincia di Perugia). Una persona è finita in carcere, tre ai arresti domiciliari e due hanno l’obbligo di firma. I reati sono ricettazione e commercio illecito di sostanze anabolizzanti e farmaci ad azione stupefacente. Farmici e sostanze destinate ad atleti di body building e a frequentatori di palestre.

Scoperto a Perugia un traffico di anabolizzanti 

Quattro degli indagati appartengono allo stesso gruppo familiare. Contemporaneamente all’esecuzione del provvedimento cautelare, in 27 province italiane i Carabinieri hanno eseguito 32 perquisizioni. All’operazione hanno partecipato i comandi territoriali dell’Arma e oltre 160 militari.

Le indagini partite dal sequestro nel 2021 di un pacco a Malpensa

Le indagini hanno preso il via dall’intercettazione di un pacco a Malpensa contenente farmaci e sostanze anabolizzanti e proveniente dalla Bulgaria. Il pacco era destinato a Perugia presso l’abitazione dell’uomo ritenuto il principale autore del commercio illecito.

Sono scattate le indagini che hanno consentito, in epoche e tempi diversi, di intercettare spedizioni di farmaci anabolizzanti e di operare i successivi sequestri.

L’approvvigionamento e l’acquisito delle sostanze avveniva attraverso canali nazionali ed esteri. Le quattro persone legate da vincoli parentali utilizzavano app di messaggistica e piattaforme di vario tipo per farsi mandare la merce. Che poi veniva smistata su tutto il territorio nazionale a numerosi acquirenti “fidelizzati”.

Gli altri due indagati, uno originario e domiciliato in Bulgaria e un altro residente in provincia di Napoli, si sarebbero occupati di un trasporto di sostanze vietate dalle Marche all’ Umbria. Il volume d’affari finora quantificato è di circa 300mila euro. Ad oggi sono state documentate oltre 1.800 spedizioni in favore di circa 500 clienti, la cui posizione è al vaglio della stessa procura di Perugia. 

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