Andrea aggredito e pestato sotto casa a Mestre. Sorella lo trova così FOTO

di Lorenzo Muti
Pubblicato il 21 Novembre 2016 - 10:00 OLTRE 6 MESI FA
Andrea aggredito e pestato sotto casa a Mestre. Sorella lo trova così FOTO

Andrea aggredito e pestato sotto casa a Mestre. Sorella lo trova così FOTO

MESTRE – Aggredito da tre persone. Rapinato. Pestato. Ferito. Terrorizzato. E poi lasciato, con i pantaloni lacerati e le ferite davanti al portone della sua abitazione. Succede a Mestre e la vittima è Andrea, 42 anni. A trovarlo in quelle condizioni è stata la sorella che lo ha anche fotografato e messo lo scatto su Facebook con sotto la didascalia: “Maledetti! Maledetti!”.

La storia si verifica poco prima della mezzanotte tra sabato e domenica. Andrea sta rientrando in casa dal lavoro. Il tempo di infilare le chiave nel portone e sente qualcosa di freddo puntato sulla nuca. E’ un coltello, forse un taglierino.  A Mestre-Venezia Today  è lo stesso Andrea a spiegare cosa succede dopo. Viene portato sul retro, pestato e rapinato. Non mancano le minacce. La vittima parla di tre persone con l’accento dell’est europeo e spiega

“Hanno iniziato a picchiarmi, per questo ho un taglio in testa – sottolinea – poi quando hanno capito che non avrei opposto resistenza non sono stati più ‘troppo’ violenti. Mi hanno fatto sedere a terra. Mi hanno detto di consegnargli tutti i soldi. Quando mi hanno messo le mani in tasca ho cercato di allontanarli d’istinto. Allora loro mi hanno tagliato i jeans con qualcosa di affilato. Forse il taglierino, forse qualcos’altro. Mi hanno preso i contanti che avevo, tra 500 e 700 euro. Poi sono scappati, non prima di dirmi di non lanciare subito l’allarme. ‘Possiamo tornare in un secondo’, mi hanno detto. Avevano accento dell’Est Europa”.
Frastornato, Andrea raggiunge l’abitazione dei genitori, dove viene soccorso: “Provo molta rabbia – conclude – perché ti senti impotente. E credimi che io sono piuttosto corpulento. Quando ho messo la chiave nella porta dell’appartamento dei miei avevo paura di ritrovarmeli dietro, che mi intimassero di lasciarli entrare e razziare tutto. E’ un’esperienza bruttissima. E’ un’esperienza che non auguro a nessuno”.