Andrea Coscia morto a 18 anni: trovato nel suo letto dall’amico che voleva svegliarlo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Aprile 2017 - 11:24 OLTRE 6 MESI FA
Andrea Coscia morto a 18 anni: trovato nel suo letto dall'amico che voleva svegliarlo

Andrea Coscia morto a 18 anni: trovato nel suo letto dall’amico che voleva svegliarlo

PADOVA – Andrea Coscia è morto ad appena 18 anni nel letto dove stava dormendo. Il suo amico, che lo ospitava, è andato a svegliarlo per andare a scuola e l’ha trovato privo di vita. La tragedia arriva da Padova la mattina del 31 marzo e a stroncare la giovane vita di Andrea è stato un cocktail di droghe letale.

Il ragazzo viveva da tempo a casa della famiglia di un suo amico e frequentava il liceo Selvatico a Padova, ma la sua passione era la musica e il basso elettrico. Nel pomeriggio di giovedì 30 marzo Andrea Coscia è tornato nella casa dell’amico, un appartamento a via Testi, e proprio in quella casa ha perso la vita, ucciso dalla droga, come scrive Enrico Ferro sul quotidiano Il Mattino di Padova:

“Purtroppo si è capito ieri mattina poco dopo le 8, quando il padrone di casa si è accorto che l’amico ospite dal giorno precedente non si svegliava. L’ha schiaffeggiato implorando una reazione ma niente. Allora ha telefonato al 118 ma nemmeno i medici e gli infermieri del pronto intervento sono riusciti svegliarlo. Il cuore di Andrea si era fermato, ucciso da chissà quale veleno.

In camera da letto c’era di tutto e i carabinieri di Prato della Valle sono stati meticolosi nel sequestrare tutto ciò che ora può aiutare a chiarire questa tragedia. C’erano filtri di carta, boccette di metadone, altre sostanze non ancora catalogate, bottiglie di alcolici vuote. L’autopsia dirà quale di quelle sostanze è stata fatale”.

Non era la prima volta che il ragazzo andava quasi in overdose. L’ultimo ricovero era stato il 24 novembre 2015, quando arrivò in ospedale in coma per “abuso di droga”:

“Pare avesse assunto un cocktail di alcol, eroina e psicofarmaci. Se l’era cavata con qualche giorno di ricovero ma alla fine il fisico forte di un uomo nel fiore della vita l’aveva aiutato a uscirne al meglio. Al Sert di Padova i casi come quello di Andrea Coscia sono ben noti e costituiscono la nuova frontiera delle dipendenze. «Non c’è più nessuna remora, si drogano e ostentano la loro devianza. La società rimane indifferente e chi riesce a sopravvivere diventa un paziente psichiatrico. Mancano punti di riferimento e soprattutto manca qualcuno che suoni un campanello d’allarme»”.