Andrea Rocchelli, fotoreporter ucciso in Ucraina: un arresto a Bologna tre anni dopo

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Luglio 2017 - 10:15 OLTRE 6 MESI FA
Andrea Rocchelli, fotoreporter ucciso in Ucraina: un arresto a Bologna tre anni dopo

Andrea Rocchelli, fotoreporter ucciso in Ucraina: un arresto a Bologna tre anni dopo

BOLOGNA – I Ros di Milano e i carabinieri di Pavia hanno arrestato un italo-ucraino ritenuto responsabile, in concorso con altri non ancora identificati, dell’omicidio del foto-reporter italiano Andrea Rocchelli, dell’interprete russo Andrej Mironov e del ferimento del foto-reporter francese William Roguelon, avvenuto il 24 maggio 2014 a Sloviansk (Ucraina). Rocchelli era nel Donbass per documentare il conflitto tra forze regolari ucraine e milizie separatiste filo- russe dell’autoproclamata Repubblica Popolare del Donetsk.

L’arresto è avvenuto ieri, 30 giugno, a Bologna, ma la notizia è stata resa nota solo oggi, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Pavia su richiesta del pm. In particolare il fotoreporter italiano stava lavorando per documentare le vittime civili del conflitto: era noto per i molti reportage realizzati sempre in zone di conflitto e sempre tesi a documentare le ripercussioni sulla popolazione. Era in Ucraina dall’inizio di maggio.

Le indagini, intraprese inizialmente dal Nucleo informativo dei carabinieri di Pavia e poi successivamente condotta dal Ros di Milano, e coordinata dal procuratore aggiunto Mario Venditti e dal sostituto procuratore Andrea Zanoncelli, accertavano la responsabilità dell’italo-ucraino. Il giovane, alla fine del 2013, rispondeva – secondo quanto accertato – al richiamo della madre patria tornando in Ucraina e prendendo parte agli scontri di Piazza Maidan a Kiev.

Quindi si arruolava nei neo-istituiti Battaglioni di volontari, inseriti nella Guardia Nazionale, alle dirette dipendenze del Ministero dell’Interno Ucraino. Veniva stanziato sulla collina Karachun, alle porte della cittadina di Sloviansk, altura dalla quale il 24 maggio 2014, tramite armi a ripetizione e colpi di mortaio, veniva aperto il fuoco indiscriminatamente verso i foto-reporter e l’interprete. Ulteriori particolari saranno illustrati durante la conferenza stampa che sarà tenuta, oggi alle 11.45, alla Procura della Repubblica di Pavia.