Anna Laura Millacci, donne che denunciano violenze su Facebook: “Almeno si sa”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Luglio 2013 - 10:31 OLTRE 6 MESI FA
Anna Laura Millacci, donne che denunciano violenze su Facebook: "Almeno si sa"

La foto postata da Anna Laura Millacci: un feto?

ROMA – Anna Laura Millacci, compagna di Massimo Di Cataldo che ha denunciato le violenze domestiche su Facebook, non è un caso unico, anzi è la punta dell’iceberg di un fenomeno. Sempre più donne infatti denunciano le violenze subite sui social network anziché presso Polizia e Carabinieri. Un fenomeno condiviso da sempre più persone. Il succo del discorso è: almeno così le violenze non si possono più nascondere.

L’effetto di questa nuova moda può essere discutibile: se è vero che è più facile raggiungere in poco tempo una vasta platea di gente (e quindi ottenere l’effetto di additare il violento come un mostro presso l’opinione pubblica), rimane il nodo legale: il violento in questione rischia di rimanere impunito.

Comunque avvocati e operatori del settore si mostrano sostanzialmente favorevoli al gesto di Anna Laura. Il punto su cui concordano è la pubblicità della violenza, che altrimenti rischia di rimanere sempre nell’ombra.

Maria Novella De Luca su Repubblica spiega la posizione di un giudice di Milano, Fabio Roia:

Per Roia il gesto di Anna Laura Millacci, che non è andata dai carabinieri o dalla polizia per raccontare il suo incubo domestico con il cantante Massimo Di Cataldo, ma ha scelto l’infinita platea di Facebook, è un gesto da rispettare. «Le donne denunciano i mille modi, e non credo che questo porterà ad una disaffezione verso le istituzioni. Al contrario, se altre vittime troveranno attraverso isocial network la forza di ribellarsi, questa ragazza avrà tracciato una strada».

E poi quello di una donna che cura un’associazione che si occupa proprio di questi problemi:

Ma Emanuela Moroli, presidente di Differenza Donna, che gestisce una vasta rete di centri antiviolenza, avverte che «è ben difficile inventarsi una storia del genere, e se c’è bisogno di Facebook per accendere i riflettori sulla violenza domestica, dovremmo riflettere su che cosa sta succedendo nella società ». Troppe mogli, compagne, fidanzate denunciano una, due, dieci volte il partner pericoloso, e poi «vengono ammazzate », ammette con amarezza lapresidente di Differenza Donna