Anno 2022, record italiano: più signore di 86 anni che bambine di meno di un anno

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 18 Gennaio 2022 - 09:30 OLTRE 6 MESI FA
Anno 2022, record italiano: più signore di 86 anni che bambine di meno di un anno

Anno 2022, record italiano: più signore di 86 anni che bambine di meno di un anno (Foto d’archivio Ansa)

Nell’anno che stiamo vivendo, il 2022, per la prima volta nella storia demografica del paese si conteranno più signore di 86 anni che bambine al di sotto di un anno d’età. E’ una vivida istantanea dell’abisso demografico nel quale, con indifferenza quasi totale, vive la società italiana.

La contrazione massiccia e progressiva della percentuale sulla popolazione di donne in età fertile dice che da quell’abisso, da quel pozzo profondo non si risale. Vengono sempre più a mancare le condizioni materiali per risalire le pareti: le donne in età fertile fanno con i loro compagni sempre meno figli e così diminuisce la percentuale di donne in età fertile in una spirale di danno che si auto alimenta.

Anno 2022: venti anni, il futuro di una famiglia, 6 mln in meno, 6 mln in più

Venti anni, l’arco temporale che è il futuro immediato di una famiglia, qui, oggi. Tra venti anni in Italia ci saranno 6,8 mln di cittadini in meno in età da lavoro e ci saranno 6,6 mln di cittadini in più in età da pensione. Nell’assoluta indifferenza (e incoscienza sociale) sono in molti quelli che spingono per allargare la forbice abbassando quanto possono l’età pensionabile. Sei, sette milioni in meno a produrre risorse e sei, sette milioni in meno ad assorbire risorse.

L’illusione suicida del meno siamo meglio stiamo

Quando dici a qualcuno dell’abisso demografico italiano spesso quel qualcuno risponde: allora? Meno siamo meglio stiamo. Nell’illusione che resti la stessa quota di risorse da spartire però in meno gente. Pochi sottopongono il meno siamo meglio stiamo all’analisi del chi siamo e saremo quando saremo meno.

Quando saremo in meno come numero assoluto, già oggi si vede e si paga, saremo in più come anziani. E gli anziani significano giustamente e doverosamente spesa pubblica massiccia e crescente per sanità e ogni forma di welfare, previdenza inclusa. Ma se diminuisce, anzi deperisce la quota di popolazione che produce risorse (quelli al lavoro) il meno siamo meglio stiamo è un’illusione suicida: la tenuta sociale salta.