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Antonio De Marco, il killer di Daniele De Santis ed Eleonora Manta: “Avrei ucciso ancora”

di Redazione Blitz |21 Gennaio 2021 14:47

Antonio De Marco, il killer di Daniele De Santis ed Eleonora Manta: "Avrei ucciso ancora"

Parla Antonio De Marco, il killer di Daniele De Santis ed Eleonora Manta: “Se fossi all’esterno il mio impulso di uccidere sarebbe ritornato”. “Certe volte sento di essere un vero e proprio mostro e la cosa peggiore è che sento che ad una parte di me piace questa idea…”. Queste alcune delle riflessioni che si leggono sui manoscritti sequestrati in carcere a fine ottobre ad Antonio De Marco.

Antonio De Marco è il 21enne di Casarano (Lecce) reo confesso di aver ucciso nel settembre scorso l’arbitro leccese Daniele De Santis e la sua fidanzata Eleonora Manta. La notizia è riportata in un articolo della Gazzetta del Mezzogiorno. “Io ho ucciso Daniele ed Eleonora perché volevo vendicarmi – scrive -: perché la mia vita doveva essere così triste e quella degli altri così allegra?”. E ancora: “E la cosa peggiore è che sento che se fossi all’esterno il mio impulso di uccidere sarebbe ritornato. Sarei scoppiato a piangere, mi sarei arrabbiato. Avrei fantasticato su come uccidere qualcuno e poi sarei andato all’Eurospin a comprare patatine e schifezze varie”.

Antonio De Marco e i dettagli del duplice omicidio

È facile per me uccidere, magari non lo è stato da un punto di vista logistico, ma da un punto di vista emotivo è facile. Ma se uccidere non mi ha fatto ottenere nulla, allora probabilmente sentirei l’impulso di farlo ancora?”.
Poi un riferimento all’omicidio: “Questo omicidio poi è la cosa che più mi spezza. Una parte di me prova dispiacere (ma solo quello), un’altra è contenta….sì! È felice di aver dato 60 coltellate, poi c’è un’altra parte che avrebbe voluto fare una strage, come se fosse stata una partita a G.T.A.”.

Tra questi brani ce n’è uno in cui De Marco parla di un pentimento: “L’altro giorno è successa una cosa strana. Mentre leggevo ‘Cime Tempestose’ ho ricordato quella sera, la sera dell’omicidio. Ma non come faccio sempre, è stato molto più forte…E per la prima volta ho provato un vero dispiacere per quello che ho fatto, forse ero addirittura vicino a piangere. Però se ci penso adesso non sento le stesse cose. Non sento niente e basta, ma forse mi sto avvicinando ad un vero pentimento”.

 

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