Antonio De Marco ha ucciso all’ora di cena perché poi non poteva entrare in casa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Ottobre 2020 - 09:29 OLTRE 6 MESI FA
Antonio De Marco, il diario del killer di Lecce: "Farò a pezzi Daniele"

Antonio De Marco, il diario del killer di Lecce: “Farò a pezzi Daniele” (Foto Ansa)

Emerge un nuovo particolare sul duplice omicidio di Lecce, in cui Antonio De Marco ha ucciso Daniele De Santis ed Eleonora Manta.

Perché Antonio De Marco ha ucciso proprio all’ora di cena? Il motivo è semplice. Nonostante fosse in possesso di una copia delle chiavi dell’appartamento di Lecce, ogni sera dopo cena, prima di dormire, Daniele De Santis ed Eleonora Manta mettevano un chiavistello alla porta.

Per Antonio De Marco a quel punto entrare sarebbe stato più complicato e soprattutto anche più rumoroso dovendo spaccare il chiavistello con la forza, in piena notte. Ecco all’ora perché ha agito all’ora di cena. Entrando con le chiavi e sorprendendo la coppia a tavola.

“A volte avevo crisi di rabbia”

Antonio De Marco aveva parlato del duplice omicidio avvenuto a Lecce lo scorso 21 settembre. “È stato un mix di tante cose, non so neanche io. A volte venivo assalito da crisi di rabbia, ogni tanto avevo delle crisi in cui scoppiavo a piangere all’improvviso. Mi sentivo solo. Come vuoto e solo, e non riuscivo a controllare i pensieri”.

Si tratta di uno dei passaggi dell’interrogatorio reso da Antonio De Marco nei giorni scorsi davanti al gip Michele Toriello. Nel verbale dell’interrogatorio il 21enne reo confesso dell’omicidio dei due fidanzati salentini, Daniele De Santis ed Eleonora Manta, parla anche delle crisi che avrebbe avuto il giorno dell’omicidio e di gesti autolesionisti, mostrando una cicatrice su una delle caviglie. Un’ustione che a suo dire si sarebbe procurato con la lama di un coltello.

“Ci sono stati dei momenti – ha detto ancora – in cui magari sono stato tentato di rubare magari qualche farmaco dall’ospedale, ma non l’ho fatto. Ho preso solo una scatola di Xanax. Forse per uccidermi, per farmi del male”.

Nessuna spiegazione logica sul movente del duplice omicidio: “Sarà stato dettato tutto dalle crisi che ho avuto quel giorno – ha detto al Gip – e mi sono deciso a farlo. Alle volte riuscivo a fermare i miei pensieri, sia quelli autolesionistici che quelli magari rivolti ad altri…quel giorno no”. (Fonte Ansa).