Antonio Lovato Dassetto, la fidanzata e la guida: chi erano i tre alpinisti morti sullo Chaberton

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Febbraio 2017 - 11:24 OLTRE 6 MESI FA

VERONA  – Un’altra tragedia in montagna si è consumata lo scorso 17 febbraio. Tre giovani alpinisti sono stati travolti da una valanga mentre stavano scalando lo Chaberton, in Val di Susa. Dopo un giorno di ricerche i corpi senza vita di Antonio Lovato Dassetto, 27 anni, della fidanzata Margherita Beria d’Argentina, 24 anni, e della guida Adriano Trombetta, 37 anni, sono emersi dalla neve che li aveva inghiottiti.

Il Gazzettino racconta le storie di questi tre alpinisti, uccisi da una valanga che li ha travolti a 3mila metri di altezza sullo Chaberton in un pomeriggio di neve. Antonio era originario di Verona e titolare di un’agenzia di viaggi per appassionati di free climbing e di vela. La fidanzata Margherita era la giovane figlia del sindaco di Sauze di Cesana, vicino Torino, mentre con loro c’era anche l’esperta guida Adriano, che aveva affrontato decine di scalate:

“Antonio in Piemonte aveva aperto l’agenzia Vertical Sailing Tour che organizzava avventure sia in montagna che in mare. I tre sono morti travolti da una valanga a 3.000 metri in un pomeriggio con neve abbondante, vento e le avvisaglie che la primavera non è più tanto lontana. Nei profili Facebook delle tre giovani vittime ci sono tante foto di cime, paesaggi alpini, cascate di ghiaccio, ma anche scenari mozzafiato di altre terre. L’amica di Lovato, Margherita, maestra di sci, era nativa delle valli che hanno ospitato i Giochi Invernali di Torino 2006. Era partita con il fidanzato Antonio, guidati da Adriano Trombetta sulle nevi dello Chaberton, tra l’Italia e la Francia. Una giornata con il rischio «marcato» di valanghe nelle ore centrali, cioè di grado 3 sulla scala europea che arriva fino a 5. Un pericolo probabilmente calcolato dal terzetto, che aveva ogni tipo di dotazione necessaria in alta montagna, dalle apparecchiature Arva agli airbag”.