Antonio Saponara litiga con Giovanni Lauria e Giuseppe De Rosa e li uccide

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Maggio 2014 - 01:03 OLTRE 6 MESI FA
Antonio Saponara litiga con Giovanni Lauria e Giuseppe De Rosa e li uccide

Antonio Saponara litiga con Giovanni Lauria e Giuseppe De Rosa e li uccide

MATERA – Antonio Saponara ha imbracciato il fucile e ha sparato quattro colpi, due a Giuseppe De Rosa e due a  Giovanni Lauria. Poi ha guardato un terzo uomo che era in macchina con loro e gli ha detto: “Tu non c’entri, a te non ti ammazzo” e si è allontanato come se nulla fosse successo. Il duplice omicidio è stato commesso la mattina del 29 maggio nella provincia di Matera, al confine tra le campagne delle città di Cirigliano, Gorgoglione e Stigliano, al termine dell’ennesima lite tra i tre uomini per problemi di terre e confini.

Saponara, agricoltore di 43 anni con qualche precedente, ha ucciso il cognato Lauria, di 34 anni, e il nipote De Rosa, di 27 anni. Ad un altro uomo in auto con loro ha semplicemente detto: “Tu non c’entri, non sei una ‘carogna’, a te non ti ammazzo”. L’uomo ha così assistito al folle omicidio e dato l’allarme, ma all’arrivo dei soccorritori per De Rosa e Lauria non c’era più nulla da fare.

Per tutta la giornata del 29 maggio i carabinieri, coordinati dal pm di Matera Anna Franca Ventricelli, hanno esaminato il passato di Saponara, che ha piccoli precedenti e che lavora anche come operaio forestale per la Comunità montana, e quello delle sue vittime. La dinamica, invece, è parsa subito chiara: la mattina di giovedì Saponara ha atteso Lauria e De Rosa nei pressi di una sbarra. Sapeva che, per andare a lavorare nei terreni di loro proprietà, dovevano passare proprio da quel punto.

Li ha visti, erano seduti nei posti anteriori del fuoristrada, forse hanno litigato ancora, poi ha sparato con un fucile da caccia semiautomatico calibro 12: quattro colpi, due ciascuno. Li ha uccisi, poi ha guardato il terzo uomo, si è rivolto a lui e lo ha graziato. Come se nulla fosse, Saponara ha voltato le spalle lasciando fuggire il testimone. Pochi minuti e sul posto c’erano i sanitari del 118 e i Carabinieri.

I sanitari non hanno potuto far altro che accertare la morte dei due uomini, mentre i militari dell’Arma hanno avviato le verifiche scientifiche e la ricerca dell’assassino. C’è voluto poco: quando lo hanno trovato era calmo. Poi non ha risposto alle domande degli investigatori ed è stato trasportato nel carcere di Matera. Le accuse sono di duplice omicidio volontario e premeditato e porto abusivo di arma da fuoco.

E adesso le piccole comunità di Cirigliano e Gorgoglione si interrogano su un duplice omicidio nato da vecchi rancori che nessuno, però, pensava potessero sfociare in tutto questo. I due sindaci, eletti solo domenica scorsa nell’ultima tornata elettorale, Giuseppe Filippo (Gorgoglione) e Franco Galluzzi (Cirigliano), hanno proclamato il lutto cittadino, rinviando a data da stabilire le cerimonie religiose e le manifestazioni legate ai culti arborei.