Antonio Tagliata vede fidanzata. E si fa tagli in carcere

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Febbraio 2016 - 17:22 OLTRE 6 MESI FA
Antonio Tagliata vede fidanzata. E si fa tagli in carcere

Antonio Tagliata vede fidanzata. E si fa tagli in carcere (foto d’archivio Ansa)

ANCONA – Primo incontro dopo tre mesi nel Tribunale dei minori di Ancona fra Antonio Tagliata, 18 anni, e la fidanzatina 16enne, accusati di concorso in omicidio per la morte dei genitori di lei, Fabio Giacconi e Roberta Pierini, uccisi da Antonio a colpi di pistola il 7 novembre scorso, perché si opponevano alla loro storia d’amore. Tagliata, giacca a vento blu con il cappuccio, è entrato a testa bassa nel Tribunale, la ragazzina, piumino verde, è arrivata poco dopo di lui, scortata da agenti in borghese dall’istituto minorile di Napoli. Antonio, detenuto nel carcere di Marino del Tronto ad Ascoli Piceno, nei giorni scorsi si è procurato ferite alle braccia: un nuovo gesto autolesionistico, emerso a margine dell’udienza davanti al Gup dei minorenni, in cui il ragazzo viene sentito nel procedimento a carico della ragazzina.

A riferire dei tagli ai cronisti è stata la zia paterna del giovane, Antonella. Già all’inizio di gennaio il 18enne aveva bevuto candeggina ed era stato accompagnato in ospedale per accertamenti: ieri lo psichiatra Renato Ariatti è stato incaricato di valutare se le condizioni psichiche del ragazzo siano compatibili con la detenzione in cella. “E’ un bambino buono e in carcere non sta reggendo”, ha detto la zia, che ha citato anche di alcune lettere spedite alla famiglia in cui Antonio afferma di sentire ‘voci’ che lo spingono a farsi del male. ”Non è una mente diabolica, né un malandrino, ha solo 18 anni, è stato istigato. E’ crollato dal primo giorno, temiamo che si uccida. Chiediamo aiuto per lui, cosa stiamo aspettando, la sua morte?”.

“Quando una persona ha questi problemi – ha insistito la donna – deve andare in una casa di cura. Antonio aveva già bisogno di cure prima, ne ha bisogno a maggior ragione adesso. E’ ‘imbambolato’, imbottito di medicine da mattina a sera. Il carcere non è per lui. Perché non lo sorvegliano, non lo aiutano?”. Quanto al delitto, Antonella Tagliata ammette che è stata una cosa “molto grave”. “Dispiace a tutti noi quello che è successo ma non potevamo mai pensare a una disgrazia del genere”.

Antonio Tagliata ha ribadito la sua versione dei fatti davanti al Gup minorile- Pur ammettendo di essere confuso, perché sta assumendo farmaci, Antonio ha confermato il particolare che sarebbe stata la ragazzina a incitarlo a colpire i genitori. Lei è accusata di concorso in omicidio ed è stata rinchiusa nel carcere minorile di Napoli. Oggi i due si sono incontrati per la prima volta dopo tre mesi: tra loro nessun contatto, nessun cenno durante l’udienza – stando a quanto si è appreso – anche se forse i loro sguardi si sono incrociati.