Appalti a Napoli, Alfredo Romeo indagato. “Assunti camorristi, è concorso esterno”. “Obbligati per legge”

di redazione Blitz
Pubblicato il 7 Gennaio 2017 - 18:19 OLTRE 6 MESI FA
Imprenditore Alfredo Romeo indagato per appalti al Cardarelli di Napoli

Imprenditore Alfredo Romeo indagato per appalti al Cardarelli di Napoli (Foto Ansa)

NAPOLI – L’imprenditore Alfredo Romeo è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa in relazione all’indagine condotta dalla procura di Napoli sull‘appalto per le pulizie all’ospedale “Cardarelli” di Napoli. L’imprenditore ha ricevuto nei giorni scorsi un avviso di garanzia emesso dal pool di magistrati (i pubblici ministeri Woodcock, Carrano e Parascandalo) che conducono l’inchiesta sugli appalti alle società del gruppo Romeo che nei giorni scorsi si è estesa anche alla Consip.

L’ipotesi di reato formulata dai pm farebbe riferimento all‘assunzione tra il personale addetto alle pulizie di persone ritenute vicine alla camorra. Nei mesi scorsi il gruppo aveva emesso un comunicato per replicare a tali accuse precisando che l’azienda era di fatto obbligata ad assumere il personale che svolgeva tale attività nei precedenti appalti.

LA DIFESA DI ROMEO – L’applicazione dell’ipotesi di reato a norma del 110-416-bis, concorso esterno in associazione mafiosa “nel merito dell’inchiesta sul Cardarelli, non solo si fonda sul presupposto infondato che sia reato mantenere occupati, come previsto dalla legge sul cambio-cantiere, le maestranze del Cardarelli; ma in più non tiene conto di una serie di attività, esposti, denunce e comportamenti aziendali tutti tesi a contrastare – in tempi non sospetti e nei fatti – ogni possibile inquinamento di stampo camorristico nei cantieri gestiti dalla Romeo Gestioni. E le carte che mettiamo a disposizione della stampa – e che già sono in possesso di Procura, Prefettura, Anac e Forze dell’Ordine, lo dimostrano oltre ogni dubbio”: è quanto scrivono, in una lunga nota, gli avvocati Francesco Carotenuto, Alfredo Sorge e Gianni Vignola, difensori dell’imprenditore Romeo.

Per i legali la contestazione del concorso esterno in associazione di stampo camorristico è stata introdotta “in pieno dibattito costituzionale su questi temi, approfittando della giurisprudenza oscillante fino ad aprile 2016 – per poter attivare tutta una serie di accorgimenti investigativi miranti a indagare sulle attività del nostro assistito sul mercato nazionale dei servizi, in particolare quelli appaltati dalla centrale acquisti dello Stato, la Consip”.