Aprilia, altro caso di Chikungunya, il virus trasmesso dalle zanzare tigre

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Giugno 2019 - 13:30 OLTRE 6 MESI FA
aprilia zanzara

Aprilia, altro caso di Chikungunya, il virus trasmesso dalle zanzare tigre

ROMA – Accertato un altro caso di chikungunya ad Aprilia, dopo quello di Ardea, la malattia virale trasmessa dalla zanzara del genere Aedes. A renderlo noto un avviso del Comune della città in provincia di Latina dopo che la ASL ha informato il Sindaco. Ad essere colpito dal virus un uomo da poco rientrato dal Brasile. “A tutela e salvaguardia della salute pubblica, come richiesto dalla ASL di Latina e seguendo le indicazioni e le modalità dettate dal Ministero della Salute (“Piano Nazionale di sorveglianza e risposta alle Arbovirosi trasmesse da zanzare (Aedes sp.) con particolare riferimento a virus Chikungunya, Dengue e virus Zika – 2018”), il Comune di Aprilia sta provvedendo in via cautelativa alla disinfestazione della zona prossimale a via Vanzina 75, per un raggio di 200m.” Il Sindaco ha emanato un’ordinanza, pubblicata nella mattinata odierna, dove sono presenti indicazioni e raccomandazioni alla cittadinanza.

Il virus Chikungunya “è prevalentemente presente in paesi endemici esotici, in Africa, Asia e anche in America Latina dal 2013, specie nell’area caraibica” ha spiegato il professor Alessandro Bartoloni, presidente del Simet, Società italiana di medicina tropicale e salute globale e direttore del reparto di Malattie infettive e tropicali dell’azienda ospedaliera-universitaria Careggi di Firenze a Roma Today. “Qui le epidemie non sono rare” spiega il professore. Cosa ci fa in Italia? “La trasmissione avviene tramite due zanzare “cugine” dal nome simile. L’aedes aegypti, lo stesso insetto vettore della febbre gialla, e l’aedes albopictus, la ben più nota zanzara tigre. Delle due la seconda è presente ampiamente nel nostro Paese ormai dagli anni ’90”. Come si manifesta la Chikungunya? “I sintomi sono quelli di una brutta influenza, febbre alta, dolori articolari, eruzione cutanea”. Niente di preoccupante, almeno nella sua forma classica. “Ci possono essere forme più complesse con conseguenze a livello epatico e neurologico ed esiti eventualmente gravi fino al decesso, ma si presentano in numero percentuale molto basso, e in soggetti fragili che già presentano quadri clinici compromessi. Specie in persone anziane”. Durante l’epidemia romagnola del 2007 si registrò un decesso, ma la vittima era anziana e già affetta da altre patologie. E’ raro che l’infezione porti alla morte. Dal virus si può facilmente guarire ma, lo ricordiamo e il prof. Bartoloni ce lo conferma, non esiste nessun vaccino. “Si cura con le terapie sintomatiche utilizzate per la stessa influenza”.  (fonte IL MESSAGGERO – ROMA TODAY)