ROMA – Morte dovuta a strangolamento. E’ quanto conferma l’autopsia eseguita su Vittorio Arrigoni, il volontario ucciso a Gaza da una cellula terroristica salafita. L’esame autoptico eseguito nell’istituto di medicina legale dell’università La Sapienza ha evidenziato che i terroristi per uccidere l’attivista potrebbero aver utilizzato una corda.
Stando a quanto accertato dai medici guidati dal prof.Paolo Albarello, non sono state individuate sulla salma lesioni riconducibili a un pestaggio. Il corpo di Arrigoni, ha scoperto il medico legale, era stato già sottoposto ad autopsia a Gaza.
L’autopsia era stata disposta dalla Procura di Roma che sulla vicenda ha aperto un fascicolo per sequestro a scopo di terrorismo aggravato dalla morte dell’ostaggio. L’inchiesta verrà molto probabilmente archiviata: mancherebbe un interlocutore valido per ottenere l’estradizione degli assassini di Arrigoni. Il corpo dell’attivista è arrivato a Roma ieri, mercoledì, accolto a Fiumicino da circa 300 pacifisti, e verrà trasferito nel paese d’origine, Bulciago, dove domenica verranno celebrati i funerali.