Arsenico nell’acqua di Roma Nord. Consumatori attaccano: Comune non ha informato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Marzo 2014 - 12:54 OLTRE 6 MESI FA
Arsenico nell'acqua di Roma Nord. Consumatori attaccano: Comune non ha informato

Arsenico nell’acqua di Roma Nord. Consumatori attaccano: Comune non ha informato

ROMA – Arsenico nell’acqua. Tanto arsenico. Secondo le associazioni dei consumatori troppo perché l’acqua sia potabile e in alcuni casi troppo perché l’acqua sia utilizzata anche solo per lavarsi. Succede a Roma, in due municipi, il XIV e il XV che coprono buona parte del nord della capitale.

Soprattutto, sostengono diverse associazioni, succede senza che il Comune abbia avvertito per tempo la popolazione dei pericoli.  Per questo, a Roma, la Procura sta  per aprire un’inchiesta mentre dal Comune dovrebbe partire una consulenza per studiare l’acqua e la sua eventuale tossicità.

Intanto, in diverse zone di Roma, si va avanti con le autobotti.  Ma è solo l’inizio di un contenzioso che sembra destinato a durare. Riccardo Corsetto, portavoce di Primavera Nazionale Roma Nord, attacca:

“Abbiamo presentato esposto alla magistratura di Roma affinché apra un fascicolo per verificare se il mancato allarme dell’amministrazione capitolina alla cittadinanza di Roma costituisca reato penale. A nostro avviso è gravissimo che il Comune di Roma Capitale, e quindi chi lo rappresenta, non abbia allertato nelle dovute modalità i residenti di alcune zone del Municipio ex XIX ed ex XX della presenza di arsenico e batteri fuori dalle norme fissate per la salute umana nell’acqua che arriva nelle case. In un Paese civile il sindaco avrebbe già rassegnato le dimissioni”

Si muove anche il Codacons:

“Abbiamo deciso di depositare oggi un esposto in Procura affinché siano verificati eventuali ritardi od omissioni da parte dell’amministrazione capitolina nelle informazioni rese agli utenti. Nello specifico vogliamo che la magistratura accerti se la salute dei cittadini sia stata garantita e se la tempistica seguita dal Comune nel diramare l’allarme sia stata congrua”