Articolo 18, fermi quasi tutti i reparti della Thyssen Krupp a Terni

Pubblicato il 23 Marzo 2012 - 17:16 OLTRE 6 MESI FA

TERNI – Si sono fermati quasi tutti i reparti dello stabilimento ternano della Thyssen Krupp di Terni in occasione dello sciopero di due ore, ripetuto in tutti i turni, indetto dalla Fiom Cgil contro la riforma dell'articolo 18. A renderlo noto e' lo stesso sindacato al termine dell'assemblea che si e' tenuta all'interno dell'acciaieria.

''Anche all'Ast, dove da tre anni si vive una fase di difficolta', senza articolo 18 saremmo tutti licenziabili. Quella per cui ci siamo battuti 10 anni fa e continuiamo a batterci oggi e' una battaglia di civilta''' ha detto Claudio Cipolla, coordinatore della rsu per la Fiom Cgil.

''Lo sciopero e' pienamente riuscito – hanno poi riferito i delegati presenti all'assemblea – si sono fermati, infatti, praticamente tutti i reparti: Lac, Pix1 e Pix2, acciaieria (tranne la linea Asea) e Sdf. E si e' registrata un'adesione significativa anche tra le ditte appaltatrici della manutenzione, che rappresentano da sempre l'anello piu' debole della produzione''.

Secondo la Cgil, e' stata completamente ferma anche Faurecia, altra azienda metalmeccanica di proprieta' di una multinazionale. ''Dobbiamo far capire a tutti gli operai che anche qui dentro, senza articolo 18, ci saranno licenziamenti motivati dalla crisi economica, che diventera' la scusa per poter fare quello che si vuole dei lavoratori – ha detto Attilio Romanelli, segretario generale della Fiom Cgil di Terni – perche' anche i bambini capiscono che nessun imprenditore utilizzera' mai motivi discriminatori o personali per licenziare chi vuole. Basta dire che c'e' la crisi ed e' tutto risolto''.

Nei prossimi giorni – annuncia sempre la Cgil – la mobilitazione proseguira' con assemblee e scioperi in tutto il comparto meccanico, fino ad arrivare allo sciopero generale di otto ore, proclamato dalla Cgil, che sara' fissato nei prossimi giorni.