Articolo 18, venerdì di scioperi da Bolzano a Catania

Pubblicato il 24 Marzo 2012 - 08:24 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Mentre il Governo approva il Ddl sulla riforma del mercato del lavoro, nelle fabbriche è proseguita ieri 23 marzo la staffetta ''di lotta'' iniziata cinque giorni fa, con operai di tutta Italia che si alternano in scioperi, picchetti, cortei, volantinaggi e blocchi alle strade, contro le modifiche all'articolo 18 e contro i ''licenziamenti facili''.

In numerosi stabilimenti, le iniziative di protesta sono state proclamate in maniera unitaria da diverse sigle sindacali dei metalmecanici: Fiom, Fim, Uilm, Uglm, Cisal. Esattamente dieci anni fa, sempre sull'articolo 18, la Cgil porto' in piazza tre milioni di persone. Allora a cercare di rompere il tabu' era il Governo Berlusconi con il ministro del Lavoro, Roberto Maroni. La manifestazione della Cgil riempi' a Roma il circo Massimo.
''ancora una volta in prima fila ci sono i lavoratori metalmeccanici'' spiega la Fiom raccontando le iniziative promosse in stabilimenti che vanno da Bolzano a Catania. A turno, nelle fabbriche della Finmeccanica si incrociano le braccia da giorni.

La protesta ha riguardato Palermo, Castellammare di Stabia (Napoli) e Monfalcone (Gorizia), con scioperi fino a quattro ore e presidi alle portinerie.

A Terni si sono fermati quasi tutti i reparti dello stabilimento della Thyssen Krupp, per uno sciopero di due ore ripetuto in tutti i turni. ''Dobbiamo far capire che anche qua dentro, senza articolo 18, ci saranno licenziamenti motivati dalla crisi economica – ha detto Attilio Romanelli, segretario generale della Fiom Cgil di Terni – che diventera' la scusa per poter fare quello che si vuole dei lavoratori. Basta dire che c'e' la crisi ed e' tutto risolto''. L'elenco delle aziende teatro di iniziative ''di lotta'' e' lungo. Va dalla ''new entry'' Iveco (Fiat Industrial) di Bolzano, alla Graziano di Torino, dove i lavoratori sono usciti dallo stabilimento e hanno percorso in corteo corso Francia, per arrivare alla ''serie di aziende metalmeccaniche della provincia di Bari, a partire da un'altra impresa del gruppo Fiat – sottolinea la Fiom – la Magneti Marelli''. Scioperi in numerose fabbriche della Val di Sangro (Chieti) dove ''gli operai hanno manifestato sulla statale''.