Ast Terni, trovato accordo: no licenziamenti, 290 esuberi volontari

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Dicembre 2014 - 16:33 OLTRE 6 MESI FA
Ast Terni, trovato accordo: no licenziamenti, 290 esuberi volontari

Ast Terni, trovato accordo: no licenziamenti, 290 esuberi volontari

ROMA – Un piano di rilancio per l’Ast di Terni: è il risultato a cui si è arrivati dopo un lungo confronto col governo nella sede del ministero dello Sviluppo economico. Un piano di rilancio, sviluppo e ristrutturazione su quattro anni che si pone l’obiettivo di garantire almeno un milione di tonnellate di fuso attraverso il mantenimento dei due forni: è quanto prevede – secondo anticipazioni di fonte sindacale – l’accordo siglato. Una buona notizia per l’acciaio, dopo i 1860 posti salvati alla Lucchini di Piombino.

Nel nuovo piano industriale anche un piano investimenti, una politica commerciale adeguata, la tutela dei contratti a tempo determinato e degli apprendisti. L’accordo sull’integrativo prevede 40 euro per la domenica, la conferma delle attuali maggiorazioni, un’indennità di chiamata 40 euro su volontariato, un premio di 723 euro per tutti legato alle certificazioni Iso, un percorso per garantire la tutela anche dei lavoratori delle ditte terze. Giovedì si terranno le assemblee nei vari reparti dell’acciaieria e, a seguire, il referendum per approvare l’accordo.

“È un bel risultato. Molto faticoso, ma ce l’abbiamo fatta. Siamo alla firma di un accordo unitario siglato da tutte le organizzazioni sindacali, è molto soddisfacente e credo che domani riceverà un alto consenso da parte dei lavoratori che se lo sono conquistati”, ha spiegato il sottosegretario Teresa Bellanova. “Non ci saranno licenziamenti, ci sono 290 esuberi, tutti con adesione volontaria. È stata tolta dal tavolo la Cig. C’è stato un rinnovo dell’integrativo aziendale e c’è l’impegno che al passaggio di appalto si guarderà prioritariamente ai lavoratori che già lavorano”, ha sottolineato Bellanova. “Oggi possiamo segnare un punto per il rilancio non solo della siderurgia ma anche dei rapporti sindacali che erano molto deteriorati”, ha concluso il sottosegretario.