Atac, inchiesta interna: “Treni e mezzi sabotati durante lo sciopero bianco…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Luglio 2015 - 12:22 OLTRE 6 MESI FA
(foto Ansa)

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ROMA – Si parla anche di sabotaggio nell’inchiesta interna di Atac sui disagi che dal primo luglio continuano a perseguitare i pendolari romani. Il 1 luglio è entrato in vigore, anche per i conducenti dei treni, l’obbligo di timbrare il cartellino con un badge elettronico a inizio e fine turno. Una misura non accettata dai macchinisti Atac che, da quel momento in poi, hanno iniziato uno sciopero bianco per rallentare il servizio. E a partire dal 1 luglio, come scrive il Messaggero, i treni scartati per malfunzionamenti sono aumentati del 200% rispetto a quelli mandati in rimessa nel mese di giugno. Si è registrato addirittura un + 300% rispetto alle prime tre settimane di luglio 2014.

L’articolo di Lorenzo De Cicco del Messaggero: Per dichiarare un mezzo «guasto» e rimandarlo in deposito basta una spia spenta in cabina o la suoneria di un’allarme giudicata troppo bassa. I convogli di cui dispone la municipalizzata dei trasporti sono, in molti casi, degli anni ’90, trovare un difetto non è difficile. Alcuni macchinisti però avrebbero esagerato. I controlli interni infatti hanno fatto emergere segnalazioni di difetti inesistenti.

In alcuni casi addirittura sarebbero stati rimandati in deposito treni che fino a poche ore prima risultavano perfettamente funzionanti. Da qui l’ipotesi di una serie di manomissioni ad hoc messe in atto dai dipendenti. Ecco perché sono in arrivo nuovi provvedimenti disciplinari. Lunedì scorso dalla sede centrale di via Prenestina sono partite le prime contestazioni contro 10 dipendenti, accusati di interruzione di pubblico servizio. Nei prossimi giorni sono attese nuove lettere. Per combattere lo sciopero bianco Atac ha scelto la linea dura.

Anche perché la protesta dei macchinisti non accenna a diminuire. Anche ieri per i passeggeri delle linee A, B e Roma-Lido è stata l’ennesima giornata di passione. A poco sembra servito l’accordo firmato due giorni fa dall’azienda con i sindacati confederali e che a settembre verrà sottoposto a referendum. Secondo i vertici della municipalizzata è impensabile arrivare a questo appuntamento con un altro mese di ritardi record. Gli utenti sono già esasperati, la protesta deve rientrare.

Per raggiungere l’obiettivo è in campo anche l’Autorità garante sugli scioperi, che proprio oggi riunirà nella sede di piazza del Gesù i rappresentanti dell’azienda e i sindacati, comprese le sigle minori che restano ostili all’accordo e che, per il momento, non vogliono abbassare le barricate.