Atac: tornelli taroccati per far risultare “validi” i biglietti clonati

Atac: tornelli taroccati per far risultare “validi” i biglietti clonati

ROMA, 8 NOV – Atac: oltre ai biglietti clonati sarebbe stato manomesso anche il software dei tornelli, che così leggevano come  validi i biglietti taroccati.

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Alterazioni al sistema software dei tornelli delle macchine obliteratrici per consentire la validazione di biglietti che non sarebbero dovuti più essere in circolazione o che erano stati contraffatti. Era emerso anche questo nell’inchiesta svolta da una società esterna nel 2011 sulla possibile falsificazione di biglietti Atac, inchiesta che era stata decisa quando l’amministratore delegato era Carlo Tosti.

Dall’audit emerse che i software (che tengono conto di tre variabili nel riconoscimento del biglietto: il numero di serie e due codici che identificano il titolo di viaggio) potevano essere alterati solo da chi aveva i titoli per farlo o da chi conosceva i codici per entrare nel sistema.

In questo modo si poteva intervenire e far risultare valido un biglietto che non lo era. Il sistema illegale prevedeva quindi la rimessa in circolazione di quei biglietti invenduti che, anziché essere distrutti come previsto dal sistema, venivano reimmessi nel circuito.

Alcuni venivano ristampati con codici già esistenti, ma grazie alle alterazioni dei software potevano essere validati una seconda volta, generando introiti illeciti. Infine, biglietti destinati a essere emessi dalle macchine automatiche venivano invece venduti in rivendite regolari. Il tutto – secondo l’inchiesta interna del 2011 – sarebbe avvenuto anche grazie alla compiacenza di dipendenti Atac, tabaccai e società che si occupano della stampa dei biglietti.

Il meccanismo, ha accertato l’inchiesta interna, era in vigore già prima di Parentopoli, lo scandalo per le assunzioni all’Ama e all’Atac esploso nel 2010. In seguito vennero rafforzati i sistemi di sicurezza sulla base delle risultanze dell’audit.