Attentato a Brindisi, procuratore Motta: “Dietro al killer forse la mafia”

Pubblicato il 21 Maggio 2012 - 11:44 OLTRE 6 MESI FA

BARI – ”E’ possibile che avere pubblicato questo video abbia danneggiato le indagini, ma è una mia valutazione personale”. Lo ha detto il procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta – informa una nota di Radio 24 – ospite oggi del programma ’24 Mattino su Radio 24′.

Motta ha aggiunto che il suo ufficio lavora ”d’intesa con la Procura di Brindisi in una sorta di democrazia a due. Se consente – ha chiarito – voi giornalisti enfatizzate la diversità di vedute che può esserci stata in un momento iniziale delle indagini, che vengono condotte in perfetta intesa. Non c’è alcun motivo di conflitto e contrasto con la Procura di Brindisi”.

”La finalità e le motivazioni dell’attentato – ha insistito Motta – sono aspetti che esulano dall’attività di indagine che parte dagli elementi di cui disponiamo. Le valutazioni arrivano in un momento successivo. Sull’attività d’indagine siamo assolutamente in sintonia”.

In relazione al video, Motta ha sottolineato che ”il fatto che sia stata una persona a compiere l’atto finale non esclude che dietro ci possa essere una struttura organizzata. A mio avviso è difficile che quest’uomo possa avere realizzato un attentato del genere da solo. Ma è prematuro dirlo. Quel filmato pubblicizzato è un punto di partenza importante”.

Motta non ha escluso la matrice mafiosa, al contrario del procuratore di Brindisi: ”Hanno colpito quella scuola e credo che la motivazione principale sia il collegamento col nome a cui è intestata. Dovendosi compiere un attentato la scelta è ricaduta su una scuola dedicata alla moglie di Falcone. Questo fa parte dell’effetto terroristico dell’attentato. E’ stato colpito un obiettivo indiscriminato, poteva essere anche altrove per dare l’idea che nessuno può sentirsi sicuro”.

Circa l’ipotesi di un coinvolgimento della Sacra corona unita, Motta rileva che ”un gesto di questo genere non sembra riconducibile a organizzazioni locali, perché loro cercano il consenso, e questa strategia del consenso è più pagante della strategia stragista”.

Infine esprime un ringraziamento agli studenti della scuola brindisina: ”Ieri li ho incontrati, e la loro risposta è quanto di meglio ci si potesse aspettare. Questa risposta dimostra come sia fallita la finalità intimidatrice e terroristica di questo atto inconsulto e gravissimo”.