Aumenta l’Iva, aumentano le sigarette e la benzina

Pubblicato il 19 Settembre 2011 - 14:11 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Aumenta l’Iva e aumentano anche le sigarette e la benzina. Chi è andato al tabaccaio stamattina se n’è già accorto, con quell’1% in più sull’Iva anche fumare costa di più: il ritocco, per l’esattezza, va da 10 a 20 centesimi. Dipende, certo, dalle marche.

Chi compra le Camel dovrà sborsare adesso 4,50 euro, per un pacchetto di Marlboro 4,90 così come per uno di Philip Morris. Le Pall Mall e le Ms invece costano 4,20, le Merit 4,80.

Si dovranno mettere le mani al portafoglio anche per la benzina.  Il rialzo dell’Iva ha avuto un effetto immediato sui prezzi dei carburanti con aumenti dei prezzi raccomandati ai gestori per la benzina verde di 1,4 cent al litro, per il diesel di 1,3 e per il Gpl di 0,5 centesimi.

La verde sfiora così quota 1,7 euro, volando al nuovo record di 1,646 negli impianti Tamoil. A livello Paese, il prezzo medio praticato della benzina (in modalità servito) va oggi dall’1,640 euro al litro degli impianti Esso all’1,646 di quelli Tamoil (no-logo a 1,547): ma in alcuni impianti del Sud siamo già oltre 1,7 euro. Per il diesel si passa dall’1,514 euro al litro di Esso all’1,525 di Q8 (no-logo a 1,413). Il Gpl, infine, si posiziona tra lo 0,723 euro al litro di Eni e lo 0,742 di TotalErg (no-logo a quota 0,719).

Secondo una stima della Coldiretti con circa l’86 per cento delle merci che viaggia su gomma, l’effetto valanga determinato dall’ aumento della benzina rischia di essere un elemento di ostacolo alla ripresa dell’economia aggravando i costi delle imprese nazionali. E se l’aumento dell’Iva non riguarda la stragrande maggioranza di ciò che si porta in tavola, non è detto che il rincaro non si faccia sentire: “La maggioranza degli alimenti sono esclusi dall’aumento dell’Iva che colpisce alcuni prodotti di largo consumo come l’acqua minerale, la birra e il vino, ma il rischio è che – conclude Coldiretti – si verifichi un effetto valanga con un pasto medio che percorre circa 2mila chilometri prima di giungere in tavola”.