Aurelia Sordi morta, testamento sarà aperto venerdì

di Francesco Tamburro (Ansa)
Pubblicato il 15 Ottobre 2014 - 20:10 OLTRE 6 MESI FA
Aurelia Sordi morta, testamento sarà aperto venerdì

Aurelia Sordi morta, testamento sarà aperto venerdì

ROMA – Il testamento di Aurelia Sordi, morta lo scorso 12 ottobre, sarà aperto venerdì prossimo. E proprio dalla scoperta del contenuto del testamento segreto della sorella di Alberto Sordi, secondo la Procura, sarebbe iniziato il raggiro. Il giorno della verità sull’ambita eredità è vicino e se sarà confermata l’esclusione di alcuni dei 37 parenti, alcuni di questi, quasi certamente, lo impugneranno.

Ma le disposizione “post mortem” che escludevano da benefici economici Arturo Artadi, storico autista dell’attore e poi factotum della sorella, e tutto il resto del personale impiegato nella villa che si affaccia sulle Terme di Caracalla, sono già state al centro di dispute quando la donna era ancora in vita e sono state la miccia per il presunto raggiro.

Dalle carte dell’inchiesta coordinata dal pm Eugenio Albamonte e conclusasi con la richiesta di rinvio a giudizio dello stesso Artadi e di altre 9 persone accusate, a seconda delle posizioni, di circonvenzione di incapace e di ricettazione, emerge che il factotum di Aurelia, quest’ultima morta a 97 anni la notte tra l’11 ed il 12 ottobre scorso, sarebbe riuscito a mettere le mani sulla copia del testamento segreto conservato in casa dall’anziana donna e stipulato nel 2011 davanti ad un notaio ed in assenza, su esplicita richiesta della stessa Aurelia, di testimoni che vivessero nella sua casa.

Il contenuto del testamento, che prevedrebbe la destinazione dell’intero patrimonio di circa 30 milioni di euro alla Fondazione Casa Museo Alberto Sordi, secondo quanto emerge dalle carte processuali, fu mostrato all’avvocato Francesca Piccolella, avvocato civilista di Aurelia ritenuta dall’accusa la fonte che fornì ad Artadi indicazioni utili per rendere giuridicamente inattaccabile la procura generale che gli si consentiva di operare su tutti i conti di Aurelia e non più sull’unico del quale aveva la delega.

La civilista annotò su una cartellina le disposizioni testamentarie dell’anziana donna. L’incartamento fu poi sequestrato dalla procura durante una perquisizione. Non a caso, è emerso nel corso degli accertamenti, il tenore delle spese sostenute all’interno della villa destinata a diventare museo aumentò a dismisura, secondo l’accusa, nel 2012 in concomitanza con la progressiva degenerazione della lucidità di Aurelia.

Dalle vacanze estive, trascorse sempre dall’anziana a Scanno (L’Aquila) con un solo accompagnatore ed in un albergo di medio livello, ad un soggiorno esteso a tutti dipendenti in un albergo a cinque stelle. Non solo, nello stesso periodo ci fu la rinegoziazione del contratto di lavoro dei dipendenti, con aumento dei salari per tutti, l’acquisto di un’auto di lusso e spese per lavori nella villa. Ma soprattutto le donazioni al personale per 2,5 milioni di euro.