Baci sulla bocca ai bimbi, assolta la maestra. Cassazione: “Non è reato”

Pubblicato il 12 Marzo 2013 - 17:55| Aggiornato il 25 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”Baci sulla bocca” e ”abbracci intensi” ai bimbi, si può. La Corte di Cassazione ha assolto la maestra di un asilo nido del centro di Roma, condannata nei primi due gradi di giudizio per abuso dei mezzi di correzione. Baci e abbracci possono essere ”finalizzati a creare un clima di reciproca confidenza, essenziale in un contesto socio-educativo e decisamente funzionale alla riduzione, nel bambino stesso, dell’ansia da distacco dall’ambiente e dalle figure familiari di riferimento”. Con queste valutazioni la sesta sezione penale della Cassazione ha assolto la donna ”perché il fatto non sussiste”.

La Corte ha cassato la sentenza dopo il ricorso dell’educatrice sessantenne contro la condanna della Corte d’Appello di Roma, nel marzo dello scorso anno, a un mese e dieci giorni di reclusione e al risarcimento danni per i genitori costituitisi parte civile nel processo. Nel capo d’imputazione anche ”comportamenti vessatori” nei confronti dei piccoli, accusa dalla quale era però stata assolta.

Secondo i giudici di merito la donna aveva imposto ai bambini tra il 2003 e il 2004 “condotte invadenti dell’intimità” come il ”baciarli sulle labbra e abbracciarli con intensità anche quando questi manifestavano reazioni di imbarazzo”: comportamenti che avrebbero ”messo in pericolo l’equilibrio dei bambini e l’armonico sviluppo della loro personalità”.

Al contrario, secondo la Suprema Corte ”esulano dalla specifica tutela penale quelle condotte le quali, come quelle di specie, per le concrete modalità non violente tipicamente affettuose, non possono essere interpretate per la loro connotazione di piccolo eccesso o mancanza di misura nel relazionarsi educatore-bambino, come abuso in ambito scolare”.

A riprova di quanto sostenuto, la Cassazione evidenzia “la specificità del rapporto educatrice-bambino, soppesata l’età dei destinatari, il loro bisogno di rassicurazione all’atto del distacco dei genitori e la corrispondente possibilità di modesti fugaci contatti corporei tra personale educativo e bambini finalizzato a creare un rapporto di reciproca confidenza”.