Ballarò: “I trucchi dei politici per gonfiare gli stipendi” (video)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Maggio 2013 - 09:02 OLTRE 6 MESI FA
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Ballarò

ROMA – Nella puntata del 14 maggio di Ballarò, si è parlato anche di come i politici “gonfiano” gli stipendi. Non bastano le indennità. I politici sfruttano una serie di “trucchi” per aumentare i compensi guadagnati, come ha spiegato nel servizio Marzia Maglio. Una volta entrati nel palazzo, gli eletti conoscono bene come far lievitare i propri stipendi.

Il “trucchetto” più semplice è quello legato alla residenza: i politici godono del rimborso a chilometro. Più si vive lontani, in pratica, maggiore sarà il compenso ricevuto. A Ballarò si ricorda il caso di un consigliere del Veneto, che vive in Carnia, nell’Alto Friuli, vicino al confine con la Slovenia, e guadagna 13 mila euro circa di rimborsi. “Fa la spola cento volte l’anno: così, per arrivare a Venezia, lo scorso anno viaggiò per 42 mila 617 chilometri, come se avesse fatto, in un anno, il giro del mondo in macchina”, si sottolinea a Ballarò.

Tommaso Cerno, giornalista de L’Espresso, spiega come ci sia chi sfrutta la proprietà di altri immobili: “C’è chi ha una casa in montagna, a 400 chilometri dalla sede del Consiglio. Basta intestare l’altro immobile alla moglie e, nonostante non si abiti in modo effettivo nella casa più lontana, si ottengono rimborsi elevati”.

A Napoli c’è stato il caso delle schede Sim con credito illimitato girate ai figli. Il servizio di Ballarò spiega come diversi consiglieri comunali abbiano denunciato come i figli avessero perso la scheda Sim del telefonino, intestata in modo sospetto al Comune. “I politici, nel denunciare lo smarrimento, hanno chiesto all’operatore telefonico una doppia scheda, con lo stesso numero, per utilizzare il telefono in macchina. Ma, di fatto, la scheda funziona perfettamente nel cellulare di moglie e figli”.

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Umberto Croppi, ex assessore romano, svela alla giornalista come poi si possono sempre forzare le maglie delle leggi: “Chi viene eletto in un consiglio provinciale o comunale, se è un lavoratore dipendente, pubblico o privato, non smette di prendere il suo stipendio: basta spiegare di essere impegnato con la politica”. Così il compenso al datore di lavoro viene rimborsato dallo Stato. Molti disoccupati, diventati consiglieri, hanno trovato lavoro in modo quasi miracoloso. Come? Assunti da mogli e figli.

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