Bambini, menù vegano a scuola solo se entrambi i genitori d’accordo

di redazione Blitz
Pubblicato il 10 Novembre 2016 - 15:43 OLTRE 6 MESI FA
Bambini, menù vegano a scuola solo se entrambi i genitori d'accordo

Bambini, menù vegano a scuola solo se entrambi i genitori d’accordo

ROMA – Menù vegano a scuola? Solo se entrambi i genitori sono d’accordo. Lo ha stabilito il tribunale di Milano che si è trovato a dirimere il caso di una bambina “contesa” tra mamma e papà separati. La mamma aveva infatti deciso di far seguire alla bimba una dieta vegana, che esclude ogni alimento di origine animale, inclusi latticini e uova. Il papà, preoccupato, ha fatto ricorso davanti al giudice, lamentando anche una minor frequenza delle visite alla piccola. Il papà lamentava anche che la piccola fosse più gracile rispetto alle coetanee, mettendo la cosa in relazione all’alimentazione fattale seguire. Scrive il Sole 24 Ore:

Quanto alla diversa e più importante domanda per la tutela della salute della bambina, il collegio osservava che agli atti del processo c’erano specifiche certificazioni mediche che attestavano come la piccola fosse «da collocare al 15° percentile della curva gaussiana che registra la crescita, dato che indubbiamente, ed a prescindere dalle condizioni di buona salute e dall’assenza di qualunque condizione patologica, la pone nella fascia di minore accrescimento, considerate le pari di età».

Ciò posto, il Tribunale così inquadrava la questione : «Il regime alimentare normalmente seguito nelle scuole è quello che prevede l’introduzione nella dieta di qualunque elemento senza restrizioni». Di conseguenza una tale scelta, sottoposta per sua natura allo stretto controllo pubblico delle mense, scongiura i rischi prospettati dalla madre di una crescita pregiudicata dalla presenza di carne, pesce o cibi confezionati. Infatti, aderendo a tale prospettazione, vegana o vegetariana che fosse, dovrebbe ritenersi che, nelle mense scolastiche, venga compromessa la salute di tutti i bambini che seguono un “normale” regime alimentare. La conclusione del ragionamento si è tradotta in un provvedimento immediatamente esecutivo con cui si «dispone che la minore segua nella scuola frequentata una dieta priva di restrizioni».

In altre parole la bimba a scuola deve mangiare tutto perché un’alimentazione che prevede carne e pesce non pregiudica la salute, al contrario di quello che sostiene la mamma.