Bari. “Inno alla Gioia”: riapre il Petruzzelli. Dopo le autorità, platea per operai e cittadini comuni

Pubblicato il 5 Ottobre 2009 - 19:43| Aggiornato il 5 Novembre 2009 OLTRE 6 MESI FA
petruzzelli

Il Teatro Petruzzelli

Finalmente tra le rosse mura del Petruzzelli tornano ad echeggiare note musicali. Sono passati 18 anni da quando un terribile incendio distrusse il teatro barese, uno dei più belli d’Italia. Il 27 ottobre 1991 le fiamme avvolgono l’edificio simbolo della cultura pugliese, uno dei santuari lirici del Meridione. Sulla vicenda non è stata ancora fatta chiarezza: 18 anni di processi non sono bastati a dare un volto ai mandanti del rogo.

Il 4 ottobre 2009 il Petruzzelli può finalmente tornare a vivere. L’Orchestra della Provincia di Bari, diretta da Fabio Mastrangelo, appulo enfant prodige ora trapiantato in Russia, esegue prima l’Inno di Mameli e poi l’Inno alla Gioia, ovvero la Nona Sinfonia di Beethoven. L’ascolto delle celebri composizioni è però privilegio per pochi: alla prima sono invitate solo le autorità.

Ci sono il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e il ministro per i rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto. Sono loro i rappresentanti del governo, lo stesso governo che spense l’entusiasmo del sindaco di Bari e della cittadinanza barese, bloccando la riapertura del teatro nel giorno della festa di San Nicola, il 6 dicembre del 2008.

Presenti naturalmente il primo cittadino Michele Emiliano, assieme al governatore Nichi Vendola. Per il sindaco la vera prima sarà oggi, 5 ottobre, quando la platea sarà riservata ai 300 operai che hanno ricostruito il teatro con le loro mani e a 1.200 cittadini baresi estratti a sorte. Operai che hanno già avuto un assaggio il 3 ottobre, quando Emiliano ha concesso loro di assistere alla prova generale.

Le autorità o presunte tali resteranno a casa: non c’erano loro a versare lacrime in quell’incredibile domenica autunnale, non sono stati loro a soffrire per lo “stupro” ininterrotto di un luogo simbolo della baresità, non sono stati loro a vedere nel centro della città un cumulo di macerie che sembrava non ricompattarsi mai più. Dopo 18 anni di interminabile attesa, è giusto che il Petruzzelli torni a chi ne ha legittimamente diritto.