Bari, minzione di gruppo in fabbrica. 420 operai, per farla hanno 9 minuti…

di Danilo Meconio
Pubblicato il 8 Novembre 2016 - 10:46 OLTRE 6 MESI FA
Bari, minzione di gruppo in fabbrica. 420 operai, per farla hanno 9 minuti...

Bari, minzione di gruppo in fabbrica. 420 operai, per farla hanno 9 minuti…

BARI – Per altri sei giorni potranno andare al bagno quando gli scappa. Poi basta. Gli toccherà serrare i denti, stringere vescica e orifizio, e aspettare la pausa. Da lunedì 14 novembre, infatti, i lavoratori della Oerlikon Graziano di Bari, fabbrica che produce componenti per le trasmissioni meccaniche, potranno andare in bagno solo in due finestre apposite di nove minuti previsti dall’azienda.

Tutto, spiega l’azienda in un comunicato che strapperebbe più di qualche sorriso se non fosse serissimo, per ottimizzare il ritmo di produzione. E per risparmiare qualcosa. Insomma, da lunedì prossimo, come sottolinea nel suo Buongiorno Massimo Gramellini, la “minzione si fa di gruppo”.

La circolare parla chiaro: “Le pause fisiologiche individuali effettuate dai lavoratori addetti direttamente o indirettamente alla produzione diventano collettive. I lavoratori  potranno accedere alle aree ristoro e ai punti fumo messi a disposizione dall’azienda durante le due pause, che ricordiamo essere di nove minuti cadauna”.

Per sapere come  questi due blocchi da nove minuti saranno disposti nell’arco del turno è presto per saperlo. Gramellini intanto ironizza chiedendosi quanti orinatoi ci siano in fabbrica visto che i lavoratori dell’impianto di Bari sono ben 420 e i minuti a disposizione soltanto nove.

Non sappiamo di quanti bagni e orinatoi sia dotato lo stabilimento, ma si profila il rischio di code da autogrill nei giorni dell’esodo ferragostano, oltremodo sgradevoli per gli ultracinquantenni che Fiorello chiama «Amici della prostata». I quali, allo squillo della campanella, sempre che riescano ad arrivarci indenni, dovranno scattare come centometristi verso la meta per bruciare la nutrita concorrenza.

La tensione nella fabbrica, riporta La Repubblica, è ovviamente alta. E’ lecito sospettare che nel mirino dei dirigenti dell’azienda, più che la pipì ci siano le pause ai punti ristoro e le sigarette. Sta di fatto che ci vanno di mezzo le vesciche. E che a sollecitazione dei sindacati l’azienda ha replicato con una precisazione che da un lato garantisce il diritto di andare in bagno “se proprio ti scappa” ma dall’altro ribadisce l’importanza delle “pause collettive”.

E’ “garantita a tutti i lavoratori, ogni qualvolta sia necessaria, e previa autorizzazione del proprio responsabile, la possibilità di interrompere l’attività lavorativa per esigenze fisiologiche improcrastinabili” – ma – “Il rigoroso rispetto dei propri turni di pausa sarà fondamentale per permettere a tutti di poterne usufruire al meglio”.