Bari, Patrizia D’Addario sarà processata il 25 marzo per minacce ad agenti di polizia

Pubblicato il 23 Febbraio 2010 - 17:24 OLTRE 6 MESI FA

L’escort barese Patrizia D’Addario dal 25 febbraio sarà processata dinanzi al giudice monocratico del tribunale di Bari.

D‘Addario dovrà rispondere di violenza o minaccia a pubblici ufficiali, calunnia e di rifiuto di fornire indicazioni sulla propria identità personale. I fatti risalgono al 28 febbraio 2007 e al successivo 17 marzo: il reato di violenza o minacce a pubblici ufficiali fa riferimento al fatto che la donna tentò di fare in modo che due agenti di polizia evitassero la rimozione forzata della sua Lancia Y parcheggiata in sosta vietata nella centralissima via Sparano; per evitare di essere identificata dai due agenti, la escort – secondo l’accusa – disse loro «adesso vi faccio vedere come mi sento male e vediamo poi cosa fate, lasciatemi andare via è meglio per voi»; ed ancora, «chiamo i giornalisti e ve la faccio pagare cara, b…». Dopo la presunta aggressione subita, i poliziotti chiamarono un’ambulanza, ma D’Addario rifiutò le cure del medico del 118 che arrivò sul posto.

Successivamente, il 17 marzo, D’Addario, a seguito dei fatti del 28 febbraio, fu convocata nel commissariato di polizia del rione Carrassi per eleggere il proprio domicilio e nominare il difensore di fiducia. Mentre era negli uffici di polizia avvertì un malore e fu condotta al pronto soccorso in ambulanza dove i medici la giudicarono guaribile in tre giorni. In ospedale la donna denunciò di essere stata “trattenuta fisicamente in una stanza del posto di polizia – rione Carrassi – contro la sua volontà da persona sconosciuta e non in divisa”.