Bari, picchiano una coetanea e postano il video online. Denunciate due ragazzine di 13 e 14 anni

di redazione Blitz
Pubblicato il 4 Febbraio 2020 - 20:53 OLTRE 6 MESI FA
Bari, picchiano una coetanea e postano il video online. Denunciate due ragazzine di 13 e 14 anni

Bari, picchiano una coetanea e postano il video online. Nei guai due ragazzine di 13 e 14 anni

BARI – Hanno preso a schiaffi, pugni e calci una loro coetanea e poi hanno postato il video online. Per questo due ragazzine di 13 e 14 anni sono finite nei guai: i Carabinieri le hanno identificate e segnalate al Tribunale per i minorenni proprio grazie alle immagini, divenute virali, filmate con uno smartphone.

La violenta aggressione, avvenuta a dicembre in pieno centro a Bari, era scattata a causa di una relazione sentimentale che la malcapitata avrebbe intrapreso con l’ex fidanzato di una delle due rivali. La ragazzina ha riportato, oltre a varie contusioni, una evidente ferita a un labbro. Oltre alla violenza fisica, è stata anche vittima di pesanti insulti. A postare sui social il video sarebbe stata un’amica delle due ragazze, anch’essa identificata. 

La Procura per i Minorenni di Bari ha aperto un’indagine con l’ipotesi di reato di percosse. Ma il reato è procedibile a querela, tuttora non formalizzata dalla vittima. Il fascicolo è coordinato dal procuratore Ferruccio De Salvatore, che ha delegato accertamenti anche su eventuali responsabilità educative dei genitori delle autrici dell’aggressione.

Successivi accertamenti riguarderanno la diffusione del video. “I reati commessi da ragazze e il bullismo al femminile sono fenomeni sempre più diffusi” spiega il procuratore De Salvatore, secondo il quale “la lotta all’aggressività va gestita in ambito educativo attraverso un confronto diretto tra il mondo della scuola e la giustizia minorile. La scuola ha un ruolo fondamentale nell’educare ma anche nel fotografare quegli atti devianti e le condotte da bulli, segnalandole e denunciandole”.

“Denunciare il comportamento di quelle ragazzine è stato per me un dolore, una sconfitta – ha detto il sindaco di Bari, Antonio De Caro –  Ma quello era il mio dovere ed era giusto andare avanti per permettere alle forze dell’ordine di individuare le responsabili di quell’aggressione. La notizia di oggi, che pur ci fa tirare un sospiro di sollievo rispetto al lavoro incessante ed encomiabile degli inquirenti, ci lascia però un profondo senso di amarezza. Su questo noi tutti dobbiamo riflettere, perché il fenomeno del bullismo, che non conosce differenze di genere, di classe sociale, né di territorialità, ci mette di fronte alla sconfitta dei modelli educativi e culturali dominanti”.

Decaro ha ricordato che “aggressioni e atti di bullismo purtroppo continuano a ripetersi, a Bari come in tutta Italia” e che “la soluzione non può limitarsi alla repressione di questi comportamenti, né d’altronde le famiglie devono rassegnarsi a far crescere i propri figli in casa cedendo alla paura. I ragazzi devono poter vivere la città e crescere confrontandosi in maniera sana con i loro coetanei. Di questo siamo noi adulti responsabili”. “Dovremmo lanciare una grande alleanza educativa, – ha detto il sindaco – che tenga insieme Comune, scuole, parrocchie, associazioni e famiglie”. “Il motore di questa alleanza non possono che essere le famiglie, tanto quelle delle vittime, quanto quelle degli artefici, – ha concluso il sindaco – perché il fenomeno ci chiama in causa tutti e nessun cambiamento sarà possibile se a cominciare da noi adulti non saremo in grado di metterci tutti in discussione, come cittadini, come genitori e come componenti della stessa comunità”.

Fonte: Ansa