Bari, pretendono merce senza pagare e aggrediscono ambulante

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Agosto 2015 - 22:51 OLTRE 6 MESI FA
Bari, pretendono merce senza pagare e aggrediscono ambulante

Bari, pretendono merce senza pagare e aggrediscono ambulante

BARI – Due cover per cellulari gratis: è la pretesa alla base dell’aggressione che un gruppo di tre-cinque giovani ha avanzato sera sul lungomare barese di Torre a Mare ad un ambulante pakistano di 30 anni. Il rifiuto opposto dall’immigrato ha scatenato la reazione violenta del gruppo che ha cominciato a malmenare l’ambulante.

Gli aggressori pare siano fuggiti a mani vuote, ma il giovane pakistano ha dovuto farsi medicare dal personale del 118. L’immigrato ha riportato escoriazioni al volto, al polpaccio e al ginocchio sinistro, guaribili in dieci giorni. Sull’episodio sono in corso indagini da parte della polizia, ma intanto si registra la dura reazione del sindaco di Bari, Antonio Decaro. “Da sindaco e da cittadino di un Paese che vuole ancora essere civile – ha commentato in una nota – farò tutto quanto è in mio potere perché gli aggressori del ragazzo picchiato ieri sera a Torre a Mare siano assicurati alle forze dell’ordine e abbiano la giusta punizione”.

Il sindaco ha aggiunto di sperare anche che “siano individuati e puniti gli aggressori dell’ambulante in largo Adua e i teppistelli che hanno scambiato le spiagge del Salento per un ring”. Decaro sottolinea che non si può consentire che episodi del genere si ripetano. “E se fossero stati degli stranieri a picchiare un ragazzo italiano? – si interroga il sindaco – allora tutti a dire ‘rimandiamoli a casa, devono essere puniti, sono bestie…'”. Il primo cittadino chiede quindi ai baresi “se si riconoscono nella violenza e nell’arroganza del branco che ha picchiato questi ragazzi per strada, indipendentemente dal colore della loro pelle. Io credo di no – conclude il sindaco – perché Bari e i baresi tutti sono meglio di così e nessuno deve dimenticare che le nostre migliori tradizioni sono quelle dell’accoglienza e dell’apertura alle diversità”.