Barletta, benzinaio dimentica di inserire il self service: in 80 fanno il pieno gratis

Pubblicato il 16 Ottobre 2018 - 07:58 OLTRE 6 MESI FA
Stazione servizio

Barletta, benzinaio dimentica di inserire il self service: in 80 fanno il pieno gratis (foto Ansa)

BARLETTA – Un benzinaio di Barletta è stato costretto a tornare a casa prima dal lavoro a causa di un’emergenza in famiglia. L’uomo, lasciando la sua stazione di servizio ha dimenticato di attivare l’impianto di sicurezza per una delle due pompe di benzina. La mancata attivazione ha lasciato la pompa in funzione senza la necessità di dover inserire all’interno del self i soldi. Per questa ragione, il punto di rifornimento è stato preso d’assalto da quasi 80 automobilisti, nel corso di poco meno di 24 ore.

Tutti si sono fermati con le loro auto a fare il pieno, senza pagare l’importo dovuto I fatti risalgono allo scorso 24 settembre ma sono venuti alla luce solo dopo la denuncia presentata solo in queste ore dal titolare ai carabinieri della città pugliese. 

Il distributore preso di mira si trova in via Leonardo da Vinci, periferia ovest della città. Angelo, questo il nome del benzinaio, nel chiudere il gabiotto non ha disattivato l’impianto, procedura che in automatico consente l’erogazione del carburante grazie al self service.

In tanti, circa 80 auto, in poche ore hanno aprofittato della dimenticanza, facendo rifornimento in maniera assolutamente gratuita e causando al gestore della pompa un danno da quasi 6 mila euro di mancati introiti. Alle 5 del 25 settembre, il benzinaio è tornato sul posto di lavoro ed ha scoperto il danno subito.

Circa dieci persone avevano riempito il carburante in taniche e lattine. Altri 70, si erano invece presentati alla stazione di servizio con la propria auto. L’uomo ha denunciato il furto ai carabinieri ed ha consegnato nelle loro mani un hard disk contenente la registrazione dei rifornimenti abusivi e le targhe dei mezzi in transito nel distributore.

Nei giorni successivi, solo 25 persone si sono presentate per versare il prezzo del rifornimento nelle mani del gestore. Le restanti 55 persone verranno  identificate grazie alle indagini avviate dai carabinieri.