Batterio New Delhi, 31 morti sospette in Toscana. Consigliere: “I cittadini devono sapere”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Settembre 2019 - 10:40 OLTRE 6 MESI FA
"L'Ndm - ricordano gli esperti - rappresenta un nuovo meccanismo di antibiotico-resistenza, sviluppato da batteri normalmente presenti nella flora intestinale umana che possono diventare virulenti in seguito all'esposizione prolungata a determinati antibiotici. La capacità di resistere agli antibiotici rende pertanto pericolosi questi batteri, soprattutto in pazienti fragili, già colpiti da gravi patologie o immunodepressi".

Il batterio Ndm (foto ANSA)

ROMA – In Toscana continua l’emergenza legata al superbatterio New Delhi. Tra novembre 2018 e il 31 agosto 2019 in Toscana, secondo i dati resi noti dall’Agenzia regionale di sanità (Ars), il batterio che nei pazienti con sepsi ha una mortalità del 40%, è stato isolato nel sangue di 75 pazienti ricoverati con patologie gravi. Tra questi ci sono stati 31 decessi ma, è stato spiegato da fonti della Regione, questo non vuole dire, al momento, che ci sia un nesso causale automatico con la presenza del ceppo batterico.

Da novembre 2018 al 31 agosto di quest’anno i batteri Ndm (New Delhi metallo beta-lactamase) “sono stati isolati nel sangue di 75 pazienti. I casi sono risultati letali nel 40% dei pazienti con sepsi, percentuale paragonabile alla letalità per questa condizione causata da altri batteri resistenti agli antibiotici”, sottolinea l’Ars. La ricerca attiva dei batteri riguarda i pazienti ricoverati in reparti specifici (terapie intensive e sub-intensive, oncologia, oncoematologia, trapianti, cardiochirurgia, malattie infettive, area medica, riabilitazione) oppure pazienti che presentino caratteristiche di rischio, ricoverati in altri reparti.

“L’Ndm – ricordano gli esperti – rappresenta un nuovo meccanismo di antibiotico-resistenza, sviluppato da batteri normalmente presenti nella flora intestinale umana che possono diventare virulenti in seguito all’esposizione prolungata a determinati antibiotici. La capacità di resistere agli antibiotici rende pertanto pericolosi questi batteri, soprattutto in pazienti fragili, già colpiti da gravi patologie o immunodepressi”.

“Ritengo che i toscani abbiano il diritto di essere informati su quel che sta accadendo negli ospedali – afferma il consigliere regionale Jacopo Alberti (Lega) a Il Messaggero – la massiccia presenza del batterio New Delhi, e i relativi numerosi casi di contagio che sono stati portati alla luce in questi giorni, sono elementi preoccupanti per la salute dei cittadini”. 

Alberti prosegue: “E, come messo in evidenza anche dall’Ecdc, la Toscana potrebbe essere veicolo di contagio anche per i turisti che sono da sempre attratti dalla nostra Regione. Ho chiesto alla Giunta una comunicazione in aula per poter sviscerare tutti gli aspetti di questa vicenda”.

“La Regione ha avuto comunicazione di questa emergenza il 4 giugno scorso, ma solo dopo che è stata svelata dal Corriere Fiorentino il 3 settembre, ci si è preoccupati di informare i cittadini. Perché questo ritardo? I toscani non avevano diritto di sapere prima della possibilità di contrarre un batterio potenzialmente mortale andando negli ospedali? E i turisti? Si è rischiato il panico, si è tenuta nascosta una notizia importante invece di veicolarla a pazienti e familiari, ignari di questa situazione. Ora chiediamo chiarezza – conclude Alberti – vogliamo spiegazioni adeguate e sapere come si sta procedendo per uscire da questa situazione”. (fonte LA NAZIONE – IL MESSAGGERO)