Il Papa polacco divide Roma: negozi aperti, commercianti sul piede di guerra

Pubblicato il 11 Aprile 2011 - 14:05 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Accordo raggiunto tra i Vaticano e il Comune di Roma sui soldi da spendere per la beatificazione di Papa Wojtila. Si è arrivati alla conclusione che serviranno circa 5 milioni di euro ma l’Orp coprirà solo le spese della veglia del Circo Massimo del 30 aprile e quelle per la zona di San Pietro il primo maggio. Il resto? Il Comune non ha i soldi necessari a coprire tutto e Alemanno ha già annunciato che andrà a chiedere i fondi al governo, parlando direttamente con Gianni Letta.

Intanto però, attendendo il primo maggio, c’è un’altra questione che divide roma e i romani. Gli esercenti sono sul piede di guerra per la decisione del Campidoglio di tenere obbligatoriamente aperti i negozi il primo maggio. “A marzo abbiamo fatto un tavolo di concertazione insieme a tutte le associazioni di categoria e i sindacati in cui l’assessore Bordoni ci ha proposto l’apertura dei negozi per il primo maggio. La quasi totalità di noi si è detta contraria a questo provvedimento, in primis perchè è la festa dei lavoratori e Roma storicamente l’ha sempre onorata”, spiega il presidente della Confesercenti di Roma Valter Giammaria.

Ma nonostante il niet dei commercianti il Campidoglio tira dritto. “Stanno preparando questo provvedimento in barba ad ogni concertazione – prosegue Giammaria – e ci sembra assurdo anche perchè chi verrà a Roma il Primo Maggio per la beatificazione di Papa Wojtyla non lo farà certo per fini di shopping ma spirituali, e l’accoglienza è già ampiamente garantita da tutto il settore della somministrazione. La Confesercenti dunque ribadisce la sua contrarietà a questa ordinanza – conclude – e ricorda che anche la Chiesa è stata sempre contraria all’apertura dei negozi i giorni di festa”.