Beau Solomon: chi ha speso a Milano i soldi dell’americano morto nel Tevere?

di Edoardo Greco
Pubblicato il 6 Luglio 2016 - 13:35| Aggiornato il 14 Luglio 2016 OLTRE 6 MESI FA
Beau Solomon: chi ha speso a Milano i soldi dell'americano morto nel Tevere?

Massimo Galioto, il senzatetto accusato dell’omicidio di Beau Solomon (nel tondino) con la compagna Alessia

ROMA – Chi ha speso a Milano i soldi dello studente americano Beau Solomon, morto per una caduta nel Tevere dopo un litigio con Massimo Galioto, senzatetto accusato di omicidio volontario aggravato da futili motivi? C’è qualcuno che ha trovato il portafoglio di Solomon e ha speso soldi con la sua carta di credito prima a Roma poi a Milano, nel weekend in cui ancora si cercava dove fosse andato a finire il diciannovenne del Wisconsin, studente della John Cabot University.

Quel qualcuno non è uno dei nordafricani che avrebbero derubato Solomon, non è Massimo Galioto che – fermo di polizia a parte – non si è mosso dal suo domicilio improvvisato sul Tevere: si tratterebbe, secondo gli inquirenti, di un turista che l’occasione ha fatto trasformare in sciacallo.

Ma facciamo un passo indietro. La notte fra giovedì 30 giugno e venerdì 1° luglio Beau Solomon è ubriaco dopo una serata passata a bere in un pub nella zona di Piazza Trilussa, a Trastevere. Solomon, 19 anni, di Spring Green (Wisconsin) è atterrato proprio giovedì a Roma, per frequentare un corso di 5 settimane alla John Cabot University. Ma la sua visibile ubriachezza attira le malevole attenzioni di qualcuno. Viene abbordato da due persone, secondo le prime ricostruzioni due nordafricani, che vogliono derubarlo.

Non è chiaro se i due uomini convincano Solomon a seguirli sotto il Ponte Garibaldi, sulla banchina a livello fiume, o se sia stato lo studente americano a inseguire i due fino alla banchina. Non è chiaro insomma se il furto del portafoglio avvenga sul ponte o sulla banchina. Sembra invece chiaro che i due ladri abbandonino Solomon senza portafoglio, probabilmente schiumante di rabbia, sulla banchina del Tevere. I due si allontanano dando la colpa a Massimo Galioto, senzatetto di 41 anni che insieme alla compagna Alessia è uno dei tanti disperati “domiciliati” del Lungotevere.

Galioto litiga con Solomon, secondo quanto riferiscono due testimoni, gli assesta due calci e lo spinge nel Tevere. A quel punto lo studente americano muore perché annega o perché batte la testa contro le pietre che ci sono sotto la banchina. Il suo corpo presenta infatti sia segni di annegamento che di ferite compatibili con una caduta. Quello che è certo è che non è morto per i calci ricevuti. Galioto, forse credendo di aver semplicemente dato una lezione a uno scocciatore, va a dormire nella sua tenda poco lontano dal luogo della lite con lo studente americano, sotto il Ponte Garibaldi.

Intanto qualcuno ritrova il portafoglio buttato dai due che hanno derubato Solomon. Avranno preso i soldi ma hanno lasciato le carte. Quel qualcuno prende la carta di credito di Solomon e fa spese per 1.700 euro. A Milano. Mentre il corpo dello studente americano verrà ritrovato solo 4 giorni dopo, all’altezza di Ponte Marconi.