Berlusconi a Belen: “Mi piaci, so che con Borriello è finita”

Pubblicato il 16 Settembre 2011 - 10:08 OLTRE 6 MESI FA

Belen Rodriguez (Lapresse)

ROMA – Ci è finita di nuovo dentro Belen Rodriguez, il suo nome è uscito ancora vicino ai racconti delle cene con il premier Silvio Berlusconi. Era stata invitata anche lei, lo ammette, dal Cavaliere al telefono visto che con l’ex calciatore del Milan Marco Borriello era finita, salvo poi chiarire che no, non ci è andata perché era troppo triste per la rottura.

Era il 2008.  Gianpaolo Tarantini le passa al telefono Berlusconi:  «Presidente le passo….». Il premier le dice: «Sei molto bella e brava, mi piaci molto. Ho letto che la tua storia con Borriello (il giocatore allora del Milan, ndr) è finita…. Pensiamo al tuo futuro, a un programma televisivo….».

Belen racconta così al Corriere della Sera: «Mi ricordo, Berlusconi fu molto cordiale, come sempre. Mi fece tanti complimenti per la mia carriera, mi chiese come stavo e mi invitò a una cena. Rifiutai, gli dissi che ero troppo depressa per uscire, mi ero appena lasciata con Marco (Borriello, ndr). Ci eravamo presi una pausa di due mesi prima della rottura definitiva».

Di Gianpaolo Tarantini racconta: «Lo avevo conosciuto a un Capodanno a Cortina, a casa di Gianluca Vacchi. Non gliel’ho dato io. Non era abitudine che mi telefonasse. E quel giorno, con il premier che voleva salutarmi, mica potevo dire no grazie. Non vorrei si fraintendesse che frequentavo Tarantini».

Su Berlusconi aggiunge di averlo visto più volte «Ma mai da sola. E non lo dico per smarcarmi. Lui è simpatico, fa battute. Politicamente non saprei valutarlo. Mentre sul resto, sono uscite talmente tante cose…». Anche a Villa Certosa si sono visti: «Eravamo una cinquantina: Lele, tronisti, forse Fede. Venne a prenderci un bus. Ci fece fare un tour della casa, immensa. Nell’anfiteatro una banda suonava. Abbiamo cantato tutti. Io Bésame mucho con Apicella». Beh… «Ma mica era rivolta al premier! Io poi stavo ancora con Marco. Berlusconi mi faceva un mucchio di complimenti pure davanti a lui».

Alla fine dice amareggiata: «Non intendo fare la vittima. Però sulle intercettazioni c’è una legge sbagliata. Se c’è una prostituta di mezzo è giusto citarla e andare in fondo, altrimenti no. Ho la sensazione di essere tirata in ballo solo perché lavoro tanto».