Bergamo, caccia ai cinghiali: devastano le colture

Pubblicato il 17 Agosto 2011 - 08:00 OLTRE 6 MESI FA

BERGAMO – Dagli al cinghiale. I bergamaschi, come John Locke sull’isola di Lost, sono chiamati a dare la caccia ai cinghiali. La posta in gioco, ai piedi delle Alpi come nel telefilm ideato da J.J. Abrams, è alta: lì la sopravvivenza dei naufraghi affamati, qui quella di campi e pascoli. La presenza di cinghiali infatti da tempo crea problemi ai contadini della campagna dell’alta Lombardia, poiché gli ungulati, grufolando, devastano culture e piante.

Un problema non da poco se si pensa che nel solo 2010 la Provincia ha dovuto rimborsare gli agricoltori locali di ben 79.396 euro: una cifra cresciuta vertiginosamente negli anni ( più 600% dal 2004 a oggi) che fa sospettare gli esperti ambientali del territorio che la presenza dei grossi animali selvatici esuli dalla loro normale riproduzione, ma dipenda da un inserimento forzoso degli animali. I numeri infatti sono eloquenti: la popolazione stimata era di 450 capi nel 2008, e nonostante quell’anno fossero stati abbattuti 402 animali, l’anno successivo di nuovo si contavano 500 cinghiali.

E il problema non fa che aggravarsi: nel 2011 dalle proiezioni il numero dei cinghiali – stimato tra l’altro per difetto- si eleva a 1.200 capi. È in questa logica che l’ente pubblico ha organizzato un corso di formazione per insegnare i rudimenti della caccia al cinghiale che ogni anno viene reiterato. Una vera scuola con una parte teorica e un’altra pratica. E in pochi mesi si arriva ad un esame con una prova pratica finale di tiro ma anche un test scritto ed un esame orale.

L’idea non piace agli ambientalisti, in particolare a Legambiente che ha voluto precisare come il problema sia presente da anni e come nessuna attività venatoria lo abbia ancora risolto. “ I cacciatori non hanno alcun interesse ad eliminare i cinghiali, anzi, li considerano un loro patrimonio da preservare – ci tengono a precisare dall’associazione ambientalista – Il progetto della Provincia comporta, tra le altre cose la possibilità di abbattere cinghiali da parte delle squadre autorizzate dalla Provincia stessa anche all’interno del Parco dei Colli di Bergamo,dove, però è già in corso un progetto di eradicazione molto più impegnativo e rispettoso delle altre specie animali.

Ci pare assurdo avviare un progetto come questo che rischia di danneggiare quanto già avviato nel Parco dei Colli e di sprecare le risorse investite, soprattutto in considerazione del fatto che sono anni che,grazie alle scelte dell’amministrazione provinciale i cittadini già pagano i danni provocati dai cinghiali”.