Bergamo/ Gli avevano somministrato morfina in ospedale, condannato per guida sotto effetto di droga. Assolto un commerciante di Roma

Pubblicato il 20 Luglio 2009 - 10:36 OLTRE 6 MESI FA

Al pronto soccorso, dov’era stato trasportato dopo un incidente stradale, gli avevano iniettato morfina e antidolorifici. Alcuni mesi dopo si è visto recapitare un decreto penale di condanna per guida sotto l’effetto di droga, con sospensione della patente per 10 mesi. Colpa di una svista dei medici, che avevano inviato gli esami richiesti alla Polstrada senza allegare il certificato che giustificava l’uso di morfina e oppiacei per alleviare il dolore causato.

Protagonista della storia, fortunatamente a lieto fine, un commerciante di 50 anni, originario di Roma ma residente in provincia di Bergamo. Il 6 agosto 2008, alla guida di un furgone stava percorrendo la strada statale vicino a Sedrina quando fu tamponato da un’auto. Finito agli Ospedali Riuniti di Bergamo con il bacino fratturato e un trauma addominale, il dolore era talmente lancinante da consigliare i medici di somministragli morfina e un farmaco oppiaceo.

Dopodichè la polizia stradale richiese gli esami del sangue e delle urine per gli accertamenti necessari in caso di incidenti stradali. Il referto delle analisi, un paio di settimane dopo, dal laboratorio venne inviato via fax agli investigatori, ma senza la nota per segnalare che l’uomo aveva assunto morfina e oppiacei e così risultò positivo al test con un valore elevatissimo di sostanze stupefacenti in corpo (2000 ng/ml).

Trascorsi otto mesi, l’uomo si è visto recapitare a casa un decreto penale di condanna firmato dal gip di Bergamo con l’accusa di guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti: 1.820 euro di ammenda con sospensione della patente e una fila di punti in meno. Scoperta la svista grazie alle indagini dei legali, il commerciante è stato assolto.