Bergamo, non c’è posto in terapia intensiva. Muore dopo 2 ore in ambulanza

Pubblicato il 13 Marzo 2013 - 18:09| Aggiornato il 1 Ottobre 2022 OLTRE 6 MESI FA

BERGAMO – Morire per un blocco intestinale, dopo due ore in ambulanza, perché non c’è posto in terapia intensiva. Omar Carrara, 24 anni di Bergamo, disabile dalla nascita, è morto così, a bordo di un’ambulanza che correva da una parte all’altra della provincia di Bergamo in cerca di un posto libero in terapia intensiva.

Era arrivato all’ospedale di San Giovanni Bianco, in Val Brembana, lamentando forti dolori addominali. Dopo un primo trattamento farmacologico le sue condizioni sono peggiorate. Bisognava intervenire chirurgicamente, ma serviva una struttura con terapia intensiva. Negli ospedali di tutta la provincia nessuno dei 91 posti letto era disponibile: alla fine è stato trasportato a Cremona.

Ma la nebbia impediva l’utilizzo in elicottero: 150 km in ambulanza, due ore di viaggio e un intervento disperato. Ma a quel punto era troppo tardi, per lui non c’era più nulla da fare: è morto sotto i ferri dei chirurghi di Cremona. La sua storia, sebbene non rappresenti un caso di malasanità, ma solo di scarsità di risorse e strutture, rimarca la necessità di rivedere la rete della disponibilità di posti letto in provincia di Bergamo.