Anis Amri, polizia teme ritorsione terroristi. Circolare a agenti

di Lorenzo Muti
Pubblicato il 23 Dicembre 2016 - 14:30 OLTRE 6 MESI FA

ROMA  – “Massima attenzione” poiché “non si possono escludere azioni ritorsive” nei confronti dei poliziotti e di tutto il personale delle forze dell’ordine in divisa. E’ il contenuto di una nuova circolare che il capo della Polizia Franco Gabrielli ha inviato, secondo quanto riporta l’agenzia Ansa , nella mattinata del 23 dicembre subito dopo la sparatoria a Milano in cui è rimasto ucciso Anis Amri.

L’invito è dunque di intraprendere ogni iniziativa utile per garantire la massima sicurezza e tutela degli operatori.

Anis Amri, il tunisino killer di Berlino, è stato ucciso a Milano durante una sparatoria con la polizia. Prima di morire ha inveito contro la polizia. Amri, l’attentatore che ha travolto con un tir la folla a Berlino durante i mercatini di Natale e ucciso 12 persone, è stato ucciso a Sesto San Giovanni, vicino la stazione.

E’ successo alle tre di notte in piazza I Maggio. Amri, arrivato in treno dalla Francia, è morto, centrato dai proiettili della polizia, dopo aver urlato “Allah Akbar” e aver sparato a due agenti che gli chiedevano di mostrar loro i documenti, documenti che Amri non aveva.

Uno dei due poliziotti è stato ferito alla spalla da Amri. Si chiama Christian Movio, ha 36 anni, ed è del Commissariato di Sesto San Giovanni. L’agente scelto è ricoverato all’ospedale di Monza con un proiettile conficcato in una spalla. Deve essere operato, ma le sue condizioni sono buone. Ad uccidere il terrorista è stato invece un agente in prova al Commissariato di Sesto San Giovanni. Si chiama Luca Scatà, ha 29 anni.