Berlusconi indagato anche per il fallito attentato a Maurizio Costanzo

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Settembre 2019 - 14:44 OLTRE 6 MESI FA
Silvio Berlusconi e Maurizio Costanzo

Silvio Berlusconi e Maurizio Costanzo (Foto Ansa)

PALERMO  –  L’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è indagato nell’ambito dell’inchiesta sul fallito attentato al giornalista e conduttore Maurizio Costanzo, che il 14 maggio 1993 sfuggi all’esplosione di un’autobomba a Roma. E’ quanto l’Ansa apprende dalla documentazione rilasciata dalla Procura di Firenze ai legali dell’ex premier e depositata alla Corte d’Assise d’appello di Palermo nel processo sulla presunta trattativa Stato-mafia.

La documentazione era stata chiesta dagli avvocati di Berlusconi in vista della deposizione che l’ex premier avrebbe dovuto rendere al processo trattativa. I difensori hanno presentato istanza per sapere se il loro assistito è indagato in procedimenti connessi a quello in corso a Palermo e capire così se debba essere sentito come indagato di procedimento connesso, stato che gli dà la possibilità di avvalersi della facoltà di non rispondere, o come teste puro.

Alla richiesta, la Procura toscana, che ha riaperto l’indagine sulla stagione stragista di Cosa nostra che comprende gli attentati di Milano, Firenze e Roma del 1993 e il fallito attentato all’Olimpico del ’94, ha risposto con l’elenco dei reati ipotizzati nei confronti del fondatore di Forza Italia.

Dunque, Berlusconi, che nella ricostruzione dei pm avrebbe agito in concorso con Cosa nostra, sarebbe coinvolto nell’intera pianificazione stragista, secondo l’accusa mossa dalla Procura: quindi anche nell’autobomba contro Costanzo e nel mancato omicidio del pentito Salvatore Contorno del 14 aprile 1994 a Formello. 

Mercoledì 25 settembre nella cancelleria della Corte d’assise di Palermo, che celebra il processo di secondo grado sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, i difensori di Berlusconi avevano depositato una certificazione della Procura di Firenze che attesta che l’ex premier è indagato nel capoluogo toscano in un procedimento sulle stragi mafiose del ’93. Circostanza che, secondo i difensori, darebbe al fondatore di Forza Italia lo status di indagato di reato connesso e gli consentirebbe di avvalersi della facoltà di non rispondere.

I legali avevano anche comunicato ai giudici che il 3 ottobre Berlusconi non potrà essere a Palermo per impegni istituzionali. La Corte ha messo a disposizione delle parti la nota degli avvocati dell’ex premier, precisando che possono prenderne visione ma non farne copia in quanto contiene atti riservati. (Fonte: Ansa)