Panorama: “Inchiesta a Napoli: Berlusconi vittima di estorsione, Tarantini indagato”

Pubblicato il 24 Agosto 2011 - 18:31 OLTRE 6 MESI FA

Giampaolo Tarantini

ROMA – Il settimanale Panorama, da giovedì in edicola, scrive che la procura di Napoli ha aperto un’inchiesta che ipotizza il reato di estorsione ai danni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. La procura avrebbe iscritto nel registro degli indagati più persone: tra loro Gianpaolo Tarantini, l’imprenditore barese che nel 2008 aveva portato Patrizia D’Addario a palazzo Grazioli, e Valter Lavitola, direttore ed editore del quotidiano online Avanti!, tra i protagonisti della vicenda della casa di Montecarlo attribuita al cognato di Gianfranco Fini.

Panorama scrive che l’inchiesta – condotta dai sostituti procuratori Henry John Woodcock, Francesco Curcio e Vincenzo Piscitelli – è a un punto di svolta ed è all’attenzione del gip Amelia Primavera per alcune richieste avanzate dagli inquirenti. L’inchiesta per estorsione in cui Berlusconi è persona offesa contiene, sempre secondo quanto ricostruito da Panorama, numerose intercettazioni telefoniche, alcune delle quali anche molto recenti. Tra queste una del luglio scorso in cui uno degli intercettati è proprio il presidente del Consiglio, al telefono con Lavitola. Di questa telefonata Panorama ricostruisce il contenuto. Durante la conversazione, tra l’altro, Lavitola commenta in modo concitato l’inchiesta sull’affaire Bisignani avanzando vari sospetti, ma – secondo quanto riporta il settimanale – trova il premier tranquillissimo: Berlusconi sottolinea di essere totalmente distaccato dalle questioni di cui si stanno occupando i magistrati di Napoli e ribadisce di poter mettere la mano sul fuoco sull’integrità di Gianni Letta.

Secondo i pm di Napoli, riporta Panorama, l’estorsione ai danni del Cavaliere consisterebbe in un versamento di 500 mila euro a Tarantini e di altre somme versate ogni mese. Di questi versamenti i pm avrebbero avuto prova unicamente attraverso l’ascolto delle telefonate. Il presidente del Consiglio nega di essere vittima di un’estorsione e a Panorama ha dichiarato: ”Ho aiutato una persona (cioè Tarantini – ndr) e una famiglia con bambini che si è trovata e si trova in gravissime difficoltà economiche. Non ho fatto nulla di illecito, mi sono limitato ad assistere un uomo disperato non chiedendo nulla in cambio. Sono fatto così e nulla muterà il mio modo di essere”. Nell’articolo Panorama rivela dettagli su questi presunti passaggi di denaro e sul rapporto tra Lavitola e Tarantini.

Oltre che con Gianpaolo Tarantini, Lavitola è stato molte volte intercettato con la moglie dell’imprenditore, Angela Devenuto. Nelle numerose telefonate intercettate, afferma Panorama, i coniugi Tarantini e il direttore dell’Avanti! parlano in modo disinvolto di soldi, ricatti e bugie. Secondo secondo quanto appreso da Panorama, l’ipotesi della procura di Napoli è che Tarantini abbia ricevuto il compenso per continuare a dichiarare, nel processo barese in cui è indagato, che Berlusconi non sapeva di ospitare alle sue feste escort prezzolate dallo stesso imprenditore pugliese.

Ma, scrive il settimanale, al telefono Tarantini ribadisce più volte che quella è la verità. Secondo l’accusa, il mezzo milione sarebbe dovuto servire, soprattutto, a convincere Tarantini a scegliere la strada del patteggiamento in un procedimento in cui sarebbe l’unico imputato, evitando così un processo pubblico con la conseguente diffusione di intercettazioni telefoniche ritenute imbarazzanti per il premier. Gli inquirenti sospettano inoltre l’esistenza di un gigantesco raggiro di Lavitola ai danni di Tarantini, con il primo che avrebbe trattenuto 400 dei 500mila euro destinati al secondo. Questa deduzione viene ricavata dall’ascolto di alcune telefonate concitate tra i due e da conversazioni di Lavitola con diversi suoi collaboratori. Il direttore dell’Avanti! avrebbe dirottato i fondi in diverse operazioni finanziarie che lo vedono coinvolto in Italia.