Berlusconi indagato, De Gregorio: “Tre milioni per sabotare il governo Prodi”

Pubblicato il 28 Febbraio 2013 - 18:12| Aggiornato il 16 Agosto 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Berlusconi indagato per corruzione e finanziamento illecito. Perché, secondo il racconto del senatore Sergio De Gregorio alla procura di Napoli, avrebbe dato allo stesso De Gregorio 3 milioni di euro nel 2006 per sabotare il governo Prodi. E’ quanto si evince – secondo indiscrezioni pubblicate dall’agenzia Ansa- dagli atti trasmessi dalla Procura di Napoli a Camera e Senato nell’inchiesta in cui Berlusconi è indagato.

De Gregorio – a quanto si è appreso – si è presentato a dicembre scorso ai magistrati della Procura di Napoli per rendere spontanee dichiarazioni. Gli interrogatori si sono incentrati sulla vicenda della presunta ”compravendita” di senatori. De Gregorio, che fu eletto nelle liste dell’Idv prima di trasmigrare nel Pdl, avrebbe rivelato di aver ricevuto in varie ‘tranche’ e attraverso l’ex direttore dell’Avanti Valter Lavitola, due milioni di euro in nero depositati su propri conti bancari. Dopo un accordo con Berlusconi – ha spiegato De Gregorio ai pm – sarebbe diventato di fatto un esponente dell’opposizione determinando più volte la sconfitta in aula del Governo, che si reggeva su una esigua maggioranza.

“L’accordo si consumò nel 2006…il mio incontro a palazzo Grazioli con Berlusconi servì a sancire che la mia previsione di cassa…era di 3 milioni e che immediatamente partirono le erogazioni”. E’ quanto ha raccontato ai pm di Napoli De Gregorio. “Ho ricevuto 2 milioni in contanti da Lavitola a tranche da 200/300mila euro”.

La confessione di De Gregorio è contenuta in tre interrogatori fatti con i magistrati di Napoli il 28 e 29 dicembre scorsi e il 7 gennaio di quest’anno e riportati nella richiesta di autorizzazione inviata dalla procura alla Camera. “Per rispetto che devo alle vostre persone e alla mia scelta collaborativa – mette a verbale il senatore rivolgendosi ai pm Curcio e Milita – confermo tutto quanto detto precedentemente ma ho necessità di apportare chiarimenti…”, a partire “dalla vicenda relativa al mio ruolo al servizio del presidente Berlusconi…avendo io partecipato a quella cosiddetta operazione libertà che era indirizzata a ribaltare il governo Prodi, nella quale e per la quale io ricevetti dei finanziamenti, parte in contanti, che avrebbero dovuto supportare la forza del mio movimento politico per darmi la possibilità di essere anche forte nelle scelte che avrei fatto”.

De Gregorio, dopo aver ricordato che i rapporti numerici tra maggioranza e opposizione al Senato erano di 158 a 156, aggiunge che “ciò faceva ovviamente immaginare la possibilità di ribaltare gli elementi numerici e ricordo bene che già dopo il voto che mi vide eletto presidente della Commissione Difesa, discussi a palazzo Grazioli con Berlusconi di una strategia di sabotaggio, della quale mi intesto tutta la responsabilità…”.

Silvio Berlusconi fu l’ “istigatore prima e l’autore materiale poi” dell’ ‘Operazione Libertà’: una strategia tesa a portare al centrodestra “il maggior numero di senatori tra quelli che avevano votato la fiducia” a Prodi, a partire da Sergio De Gregorio, che venne per questo ‘retribuito’ con 3 milioni di euro complessivi. Lo scrivono i pm di Napoli nella richiesta di autorizzazione “a svolgere perquisizioni locali e ad acquisire tabulati” telefonici nei confronti dell’ex premier, inviata alla Camera.

Una cassetta di sicurezza di Berlusconi è stata sequestrata dalla Guardia di Finanza. La Procura ha chiesto al Senato e alla Camera la richiesta di autorizzazione a procedere alla perquisizione della cassetta. L’obiettivo è quello di verificare se i pagamenti siano realmente avvenuti. Berlusconi dovrà presentarsi in procura il 5 marzo.

Oltre alla cassetta di sicurezza, la Procura di Napoli ha chiesto al Senato e alla Camera dei deputati l’acquisizione di tabulati telefonici di utenze in uso a Berlusconi e al senatore De Gregorio.